Azzorre (Açores) 2nd day – 1 giugno 2017
Colazione in albergo, il caffè fa schifo ma tutto il resto è buono, fresco e abbondante.
Colazione con caffè decente e Pastel de Nata al Continente (90 cent), ci stava.
Oggi voglio fare il lato ovest dell’isola, partendo da Ribeira Grande e proseguendo lungo la costa fino a Ponta Delgada, non so se riuscirò a farla tutta perché voglio andare anche a Sete Cidades.
Miradouro da Coroa da Mata, solito cartello, solita deviazione e su per la montagna, niente sterrato stavolta, l’ho trovato abbastanza facilmente, peccato pioggia e nebbia ma la giornata è così per cui tanto vale.
Ha comunque un suo fascino e non è una novità che a me piaccia girare sotto la pioggia.
Come dice il nome (Coroa da mata = corona di alberi) è circondato da alberi altissimi e fiori, ortensie dappertutto e fiori bianchi che sembrano gigli, sarebbe la stagione in effetti.
Spettacolo stupendo, a parte la pioggia e la nebbia, ma anche questo fa parte della sua bellezza.
Finché ero ferma a fare foto si è fermata una macchina della polizia ed è sceso un poliziotto giovanissimo che mi ha chiesto da accendere.
È stato quando sono risalita in macchina che mi sono accorta che le gomme dietro sono lisce, al limite del pericoloso.
Più giù, proprio sulla statale, il Miradouro De Santa Iria , piove che Dio la manda, fanc potrebbe anche mandarla da qualche altra parte, no ?
Spettacolare però, una punta con vista sull’oceano e alle spalle le montagne e i pascoli, con l’immancabile bovino a fare da rappresentante della specie.
Da lì cerco col navigatore un’altra tappa dove puntare e vedo il Miradouro da Ponta do Cintrão, a Riberinha, con relativo faro e porto.
Non ci sono arrivata, troppa pioggia, troppa salita con l’acqua che ha trasformato la strada in un ruscello, mi sono fermata al bivio decidendo cosa fare, e ci ho pensato un bel po’, ma con quella macchina non mi sono fidata, forse non sarei andata neanche se non pioveva.
Magari sarei andata al faro ma il problema della strada piena d’acqua era lo stesso, ho dovuto rinunciare.
Mi sono fermata a Riberinha , un attimo che ha smesso, ho fatto 2 passi, e foto alla chiesa e al gazebo sulla piazza.
Qui tutti i paesi hanno un gazebo in mezzo alla piazza della chiesa, in questo periodo sono tutti addobbati con bandierine colorate nelle strade, ho capito solo oggi che festeggiano Pentecoste.
Ho fatto una passeggiata in un parchetto dietro alla chiesa e naturalmente ha ripreso a piovere, 3° doccia della giornata, e vabbè, è solo mezzogiorno, è ancora lunga fino a sera.
Per caso ho già detto che piove ??
Dopo c’era Ribeira Grande , anche lì ci sono solo passata, pioveva e non trovavo un parcheggio, per cui ho visto poco e niente e poi avevo fame, volevo trovare un posto dove fermarmi a mangiare qualcosa.
E l’ho trovato, Praia do Monte Verde, se guardate le foto su Google maps sono le mie, quelle della galleria.
Chissà, forse se ci fosse il sole sarebbe una meraviglia, ma lo è anche così, enorme spiaggia con onde che saranno 3 metri, mare di un azzurro ghiaccio incredibile.
Mi sono fatta un panino enorme con uno dei 2 Bolos Levedo che ho preso ieri (il pane dolce azzorano), talmente grande che non l’ho finito, magari dopo per merenda.
Un paio di micro banane (non credo che siano Azzorane, qui non mi sembra zona da banane, probabilmente sono quelle di Madeira), favolose, 3 bocconi di banana concentrata.
Ci vorrebbero caffè e sigaretta, magari dopo anche quelli.
L’oceano è affascinante, ipnotico, le onde sono ancora più alte di prima, fanno paura fin da quassù (sono più in alto di una decina di metri dalla spiaggia) sicuramente farebbero venire l’acquolina in bocca a un surfista.
Naturalmente piove, manco a dirlo.
Ogni tanto il vento scrolla la macchina, volevo aspettare qui se magari smette di piovere e fare almeno una panoramica.
E c’è nebbia.
Come fa ad esserci nebbia con tutto questo vento per me è un mistero.
Mi muovo che il tempo che ho non è poi molto.
Altro pezzo di strada (in fondo pochi km) e arrivo a Rabo de Peixe
Sono arrivata fino al porto dei pescatori e in effetti la puzza di pesce si sente anche in macchina, sembra di passare in mezzo ai banchi di una pescheria.
Sembra che non piova per il momento, sono solo gocce nebulizzate nell’aria e non so se è pioggia o acqua del mare portata dal vento.
La strada arriva ad una cala dove sono ormeggiate le barche, forse sono già tornate dalla pesca, forse per il brutto tempo non sono neanche uscite.
I magazzini sono quasi deserti, solo dei ragazzi che si rincorrono e saltano al volo sul muretto che divide la strada dalle rocce frangiflutti.
È un muretto impressionante, alto un paio di metri, all’inizio, e poi sempre di più, si allarga appena per farci stare una scala e poi circonda la cala, largo 50 cm o forse meno, col vento che ti spinge e gli spruzzi delle onde.
E il mare sembra proprio incazzato, madò che caxx di freddo che fa.
E non capisco come mai gli occhiali mi sono diventati scurissimi come quando c’è sole forte.
Brrr
Sempre seguendo la mappa del navigatore arrivo a Poços de Calhetas, Piscinas naturais c’è scritto sui cartelli.
Parcheggio deserto, mare come sopra, vento, pioggia nell’aria che ti infradicia in 3 secondi netti.
E meno male che è il 1 giugno, ho sbagliato emisfero ?
Mi muovo verso la costa ovest, in certi tratti la strada è dritta come tagliata col righello, mi ricorda la costiera della Corsica, sempre affiancata da ortensie, in altri tratti sembra di essere sui Colli Euganei, forse anche la nebbia ci mette la sua parte per far assomigliare il paesaggio a quello delle mie parti.
Mi sono fermata a fumare una sigaretta al Parque de merendas dos Remédios dato che ha smesso di piovere
Carino, anche questo organizzato col suo barbecue, i tavolini, il gazebo, il piccolo miradouro con vista sulla nebbia.
E naturalmente ha ricominciato a piovere, vedi che culo che c’ho ?
Sono arrivata in un posto che si chiama Mosteiros, il punto più a ovest che ho toccato.
Il navigatore mi ha fatto fare una strada che, se la dovessi rifare al ritorno, sarebbe da fare in prima per tutti i 4 o 5 km, una pendenza pazzesca e sinceramente una di quelle strade che ti viene da dire no no, io mi fermo qui, qualcuno venga a guidare al posto mio…
Il posto è da favola.
Non è la punta più a ovest dell’isola ma ci manca poco, l’oceano da qui ti fa sentire ancora più piccola e insignificante.
Tu guardi oltre l’orizzonte e sai che dritto dritto a ovest c’è la Virginia, U.S.A.
Le altre isole Azzorre restano più a nord-ovest.
Almeno per ora non piove, ho fatto una passeggiata fino alla punta (e all’immancabile posto per merendas)
Ho trovato una bandiera del Portogallo strappata dal vento da chissà dove, me la sono portata a casa.
Quando sono risalita, per una strada diversa molto meno ripida, mi sono fermata a guardare giù dal Miradouro da Ponta do Escalvado da dove si vede Mosteiros e poi mi sono diretta verso Sete Cidades.
È un paese molto piccolo, io pensavo che fosse più grande, soprattutto c’è il piccolo parco e la chiesetta
Sono entrata nella chiesa, molto spoglia rispetto alle chiese a cui siamo abituati noi, molto luminosa e colorata, con l’altare con fiori bianchi e gialli e l’altarino con i 3 bimbi davanti alla Madonna di Fatima.
Ho messo una candela per la mamma, le piacerebbe molto qui, con tutti questi fiori e ortensie dappertutto.
Ah ho preso il caffè a 50 cent e le sigarette a 3,30€
(NDR qui le sigarette costano così dappertutto, io non lo sapevo e ovviamente NON ho preso sigarette di scorta da portare a casa. TONTA)
E sono andata verso il lago, o meglio i laghi anche se a me sembra uno solo. Lagoa das Sete Cidades
Li divide un ponte e la luce fa sembrare verde quello piccolo a destra e azzurro quello più grande a sinistra.
Si vedono alcune case sparse qui e là, una con la porta di casa ad un metro dalla riva e il bosco tutto intorno.
Voglio una casa così !
È ormai verso sera, anche se sono neanche le 5 del pomeriggio con la giornata grigia sembra l’imbrunire, le paperelle e i cigni del lago già si mettono pronti per la notte, a parte 2 o 3 che passeggiano un po’ incerte e timorose, ci sono altri turisti poco davanti a me, poverine che è tutta sta gente che gli invade casa.
Da lì si sale, e parecchio, tornando verso Punta Delgada, e si trova il Miradouro da Candelaria da dove si vede da una parte il lago e dall’altra il mare, nebbia permettendo (e in effetti si vede molto poco).
E lassù i pettirossi.
2 ragazzi, inglesi o tedeschi, chi lo sa, hanno messo una GoPro a terra e filmavano una decina di pettirossi che si avvicinavano a mangiare noccioline.
Dopo poco arriva anche un merlo ma la magia dura poco, arrivano altri turisti e tutto finisce.
Mi muovo per tornare verso l’albergo, sono stanchina in effetti, ma per la strada un meraviglioso arcobaleno mi accompagna da prima di Ponta Delgada fino a casa, compreso lo sbaglio di strada (grazie google navigator, ma non faz mal).
Era sempre un po’ più in là, io cercavo di vedere la pentola d’oro ma non ci sono mai riuscita, niente folletti da queste parti forse.
Cena al ristorante vicino all’albergo, Ondas do Mar
Prima di cena ho fatto un giro sulle rocce vicino al ristorante che portano al mare e lì sul prato e incassati fra le pietre ci sono fiori di tutti i colori, bellissimi.
La cena non male, niente di eccezionale in effetti ma buono, pane caldo e burro come antipasto, bachalau à braz con insalata, bottiglia di vino bianco nel secchiello del ghiaccio, torta all’ananas e caffè. Prezzo accettabile, sui 15€
Buonanotte
Post: Azzore (Açores) 31 maggio – 3 giugno 2017
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