Azzorre – 1st day – 31 maggio 2017
Beh a parte la presa per il culo di Ryanair con la valigia che mi è costata 50€, più quello che mi costerà per tornare a casa, il 1° giorno alle Azzorre non è stato male.
Beh anche a parte il noleggio della macchina, tutto perfetto, la macchina è una Punto per cui più grande del previsto, ma almeno non è la prima volta che la guido.
Uhm, è l’unico lato positivo mi sa.
Graffiata, con un fanalino rotto, le gomme posteriori lisce, ma va bene dai (a volte mi incazzo con me stessa, a me va sempre bene tutto e mi faccio fregare sempre…)
Sono gli 800€ di cauzione che mi bruciano un po’, 200 in contanti, dato che la carta ne copre solo 600.
Ma va bene.
Va bene ?
Ma si che va bene.
Ho dovuto subito andare a prelevare se no mi ritrovavo senza soldi in tasca (e senza carta), menomale che oggi è arrivato lo stipendio.
Per prelevare sono andata in centro a Ponta Delgada, non mi piace moltissimo, troppo caotico, e non abituata più a guidare, dopo 4 mesi che non prendevo un volante in mano, posto nuovo, strade strette, è stato un po’ traumatico.
Alla fine ho posteggiato (naturalmente entrando contro mano nel parcheggio, ma che ne so io…) e sono andata a piedi.
Poi verso Lagoa, qualche foto alla chiesetta in riva al mare di São Roque e dritta all’albergo, Hotel Arcanjo, carino, semplice, personale gentilissimo, camera un po’ piccola ma per me va benissimo.
Senza la vista sul mare ma non è mica un problema, qui il mare lo vedi dovunque ti giri.
Poi ho ripreso la macchina e sono andata verso est, seguendo piano piano google map e mi sono fatta un po’ di miradouros e spiagge.
Agua de Pau col suo miradouro, Caloura, ho visto un’indicazione e mi sono arrampicata su per i pascoli per trovare Lagoa de Fogo, pensavo di essere arrivata e invece era l’inizio di un percorso di trekking, Quatro Fabricas da Luz
Una sbarra, un canaletto di cemento, un serbatoio di acqua grande come un fazzoletto, probabilmente adesso abbeveratoio per i bovini della zona, ho letto nella storia sul cartello che era un serbatoio per una centrale idroelettrica.
E l’inizio di un sentiero semi attrezzato che precipitava giù nel canalone.
Stop.
Io sarei anche scesa ma che ne so, so che non me la sono sentita di scendere da sola, cominciava ad essere anche tardi e poi avrei dovuto risalire.
Next time.
Ho fatto un po’ di foto, adesso vedo sul tablet cosa è venuto fuori.
Le foto fatte a Ponta Delgada sono sfasate di un’ora, almeno le prime, perché ho sistemato dopo il fuso orario, quando torno dovrò riordinarle.
Vila Franca de Campo è un posto da turisti, con porticciolo, residences, da lì parte il Whale & Dolphin watching, me ne aveva parlato Luca ma non ho davvero tempo, ci vuole almeno una giornata credo, maybe next time.
Ho provato anche ad andare a Nossa Senhora Da Paz ma il navigatore è andato in tilt, voleva farmi entrare o in strade pedonali o in strade inesistenti, insisteva “prosegui dritto” quando non c’era nessun “dritto” dove andare, solo un muro.
Alla fine era tardi e ho rinunciato, speravo di riuscire i giorni dopo ma non ce l’ho fatta.
Next time.
(devo prendere nota di tutti questi next time)
Vado un po’ più avanti e trovo il Miradouro e spiaggia Ribeira Das Tainhas, bella spiaggia, deserta ovviamente, rocce e onde, vento ma non freddo in fondo, bello bello.
Ritorno a Lagoa, ancora un paio di foto all’Osservatorio Vulcanologio e Geotermico, non sono entrata, un altro next time, cavolo ci vuole tempo, sicuramente più di 3 giorni, per fare tutto.
Decido di andare a cena in un ristorante praticamente deserto (ho scopeto dopo che non era quello che cercavo), Cervejaria Melo Abreu
Buono, speso poco, quando sono arrivata sono venuti in 2 con 5 o 6 piatti di pesce per farmi scegliere.
Tonno alla brace con salsina della casa e patatine, muito bom, vino bianco dell’Alentejo, mousse di cioccolato e caffè.
Digestivo offerto dalla casa, un liquore di ginger, buono 🙂
Stanchissima sono tornata in albergo, vedo le foto e buonanotte.
Post: Azzore (Açores) 31 maggio – 3 giugno 2017
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