Il viaggio in Italia per le ferie quest’anno è iniziato giovedì 12 settembre, stavolta il volo era alle 05:15 pm per cui ho avuto tutta la mattina per finire di fare la valigia, mettere le ultime cose e sulle 3 ho chiamato Bolt.
Sono arrivata in aeroporto e c’era un casino, come sempre al Terminal 2, mi sono messa subito in coda per per dare la valigia da stiva e mi sono fatta i miei 45 minuti in piedi.

Gente, casino, gente che passava davanti, corsie che si aprivano e si chiudevano, un disastro.
Comunque dopo 45 minuti arrivo allo sportello e la prima bella sensazione è stata quando la stronza che c’era allo sportello mi fa: “are you on the line?”
All’inizio non capivo che cavolo voleva dire e poi mi sono resa conto che mi chiedeva se ero passata davanti a tutti e la cosa già mi ha fatto girare un pochino le palle.
Mi piacerebbe essere più veloce nelle risposte perché mi sarebbe piaciuto dirle “I’m on the line since 45 minutes, yes I’m on the line!!”
Depositata la valigia non ho neanche praticamente avuto il tempo di andar fuori a fumare la sigaretta come al solito e sono andata verso il gate… e anche lì un casino.
Passata al gate, la coda per arrivare all’aereo.
Siamo rimasti là e io e tutta la folla un’altra 20ina di minuti buoni e nel frattempo abbiamo visto arrivare il nostro aereo che era in ritardo.
Per cui abbiamo aspettato che scendesse la gente, che passassero i carrelli con le valigie bla bla bla bla insomma alla fine dovevamo partire per le 05:15 e siamo partiti quasi alle 6.
Viaggio palloso come sempre però anche abbastanza veloce, arriviamo a Bologna che pioveva e faceva freddo… va’ che bel!
Adriana mi aveva detto “qui fa un caldo che è ancora è ancora estate portati via roba estiva” e solo all’ultimo momento mi aveva mandato un messaggio, che ero già in aeroporto, dicendo guarda che sta venendo freddo portati via qualcosa di più caldo… un po’ tardi effettivamente visto che ero già lì non potevo sicuramente cambiare le cose nella valigia 😀
Poveva, erano le 10 di sera e avevo anche paura che l’agenzia di noleggio fosse chiusa, per fortuna era ancora aperta, come erano aperte quasi tutte le altre, quando sono arrivata allo sportello l’ho detto all’omino, dico meno male che lei è ancora qui e lui mi fa “il numero del volo…”
Giusto, beh almeno quello è andato bene, visto che ho preso la macchina con Ryanair e l’ho pagata uno stipendio, ci mancava solo quello.
Il tizio, piuttosto svogliato, gli do gli do documenti e carta di credito e mi fa “ha mai guidato una macchina automatica? una macchina col cambio automatico?” beh sì, dico, qualche anno fa l’ho fatto un paio di volte, “perché è quella che le diamo…”

E, dico ma che macchina è? ah ma non è neanche tanto grande, è una C4!
Sul momento non avevo neanche presente come fosse la C4 però sicuramente è più grande della Panda che mi aspettavo o della 500… e iniziano le bestemmie.
Insomma finisce tutta la trafila, esco, ovviamente stava piovendo ma non tantissimo, mi son fumata una sigaretta (tanto sicuramente non c’era nessuno che mi aspettava per la macchina) e poi mi sono diretta verso il garage coperto dove si ritirano le macchine a noleggio.
Cercando il reparto di come cavolo si chiama l’agenzia (Drivalia) e pensando dov’è adesso sta macchina, come al solito pensavo che premendo il telecomando avrei capito qual era quella che mi che mi stava aspettando.
Quello che ho scoperto solo dopo qualche giorno è che la bellissima C4 semplicemente avvicinandosi col telecomando si apre da sola per cui io la aprivo, lei si apriva per conto suo per cui praticamente la chiudevo.
Dopo un po’ di tiramolla ho pensato aspetta un attimo vediamo cosa succede finchè alla fine sta benedetta macchina si è aperta e a me è arrivato il panico.
Sì perché intanto era ovviamente appiccicata nel retro alla rete di divisione per cui non potevo sicuramente caricare la valigia, per fortuna (è stata proprio fortuna) il posto a fianco era libero per cui almeno sono riuscita a muovermi un pochino, ho caricato la valigia sul sedile dietro e ho provato a vedere che cosa fare per andar via da lì.
Panico!
Sì perché prima non avevo la minima idea di come fare a metterla in moto, poi continuavo a premere il pedale del freno col piede sinistro per cui davo degli strattoni pazzeschi!
Alla fine chiamo Adriana e le dico sono qua, quasi alle 11:00 di sera, e non ho la più pallida idea di come fare a uscire, non c’è nessuno, ovviamente, non ho idea come ma in qualche modo farò.
Adriana mi dice vuoi che chiami Alessandro che chieda a lui e dico vabbè proviamo a chiamare, magari mi può dare una mano.
Infatti poco dopo Alessandro mi chiama mi dice, mi spiega come fare a mettere in moto, a gestire il cambio, però si dimentica di dirmi che bisogna completamente dimenticarsi di avere un piede sinistro, che bisogna fare tutto col destro per cui io per uscire da quel cacchio di garage ho fatto 20 manovre (forse sono anche poche) un pochino avanti un pochino indietro un pochino avanti un pochino indietro ogni volta premendo il pedale del freno col piede sinistro per cui bum, botto… e bestemmie.
Adesso rido perché adesso ho imparato però è stato veramente da panico perché dopo le 20 manovre sono finalmente riuscita a uscire da quel maledetto garage, ogni volta che frenavo col piede sinistro boom botta, e mi son trovata in mezzo a una bellissima coda che ancora adesso mi sembra inverosimile…
Che ***** ci va a fare tutta quella gente in aeroporto alle 11:00 di sera di giovedì (ma forse non vuol dire niente), tutti in coda per arrivare alla rotonda, perchè???.
Sempre facendo il mio bel botto col freno sono riuscita a infilarmi nella coda e ci ho messo una ventina di minuti per riuscire a venir fuori da lì… e bestemmie.
Il resto è stato abbastanza (relativamente) facile, per fortuna in tangenziale a Bologna l’uscita per Padova era aperta, ho preso l’autostrada e sono andata verso Massa però le bestemmie che ho tirato… ero incazzata nera perché non è possibile, dai!
Io sono un una vecchia cariatide di quasi 70 anni tu non mi puoi mollare in mano una macchina molto più grande di quella a cui sono abituata (e che ho richiesto), come puoi pensare che io possa essere in grado di guidare col cambio automatico senza darmi nessuna indicazione, una macchina che basta schiacciare l’acceleratore un attimo e scappa via, e anche quello mi faceva una paura folle.
Ma per piacere!!
Neiei giorni successivi mentre ero a casa di Adriana siamo andate anche a fare qualche giro per il paese e nella zona, almeno per imparare un attimo a muovermi con quella macchina, alla fine ci ho preso la mano (o meglio il piede), anzi sono arrivata a divertirmi davvero a guidarla, pensa te.
Al punto che ho pensato che le prossime auto a noleggio mi piacerebbe prenderle automatiche.

Allora, quando si guida una macchina automatica BISOGNA dimenticarsi di avere il piede sinistro e la mano destra perché, perlomeno questa macchina, nel momento in cui la metti in moto (piccola precisazione, non c’è il buco della chiave, c’è il bottoncino Start) tieni il piede destro sul freno, metti la marcia giusta, che sia la R per andare indietro o la D per andare avanti, e quando molli il freno lei va, piano o forte come vuoi tu… facile facile (a saperlo prima).
Domenica sera siamo andati a fare due passi al mare, al Lido delle Nazioni, piadina compresa (anche se stava per piovere) e poi lunedì sono partita con calma per andare da Valentino, tanto dovevo essere lì la sera, dopo aver fatto un anche una mezz’oretta di sonno.
Mi son fatta la mia bella strada, non è stato così male, l’unico dubbio che mi era rimasto era se la macchina era a benzina oppure diesel perché non si riusciva a capire nel contratto, c’era scritto gasolina però era fatto male, si aveva l’impressione che ci avessero scritto qualcosa a caso, avevano messo anche l’indirizzo sbagliato, insomma quel tizio allo sportello secondo me non vedeva l’ora di andare a casa perché proprio ha buttato lì 4 voci giusto perché doveva, mi ha mandatro il mio contratto via mail e la cosa finita lì, senza spiegarmi assolutamente niente.
Ribadisco, proprio un bel servizio, Drivauto.
Comunque al di là della macchina il resto è andato anche abbastanza bene, sono arrivata su da Valentino e siamo andati a prenderci la pizza perché in casa non aveva un granché da fare di cena, io gli avevo detto se voleva che mi fermassi al supermercato e mi ha detto no ci arrangiamo con quello che c’è.
Però stanco lui e stanca pure io, gli ho detto ascolta andiamo a prenderci una pizza (siamo andati via con la macchina sua).
Il giorno dopo sono andata in supermercato e ho preso un po’ di cose, la carne, il pomodoro, tutto quello che serviva, e gli ho fatto un bel pentolone di ragù come gli avevo già fatto un’altra volta, in modo che lui poi se l’è messo nei suoi contenitori e se l’è congelato, così ce l’ha per un po’ di tempo.
Martedì sono andata a prendere Leone che arrivava con col pullman da scuola che almeno ho risparmiato un giro a Valentino, così almeno è riuscito ad andare a lavorare all’ora giusta invece di perdere tempo, come sta facendo tutti i giorni per andare a prendere Leo.
L’ho portato a casa di Valentino, siamo stati un pochino e dopo l’ho riaccompagnato a casa sua.
È un casino coi pullman per Leone, mi diceva Valentino che siccome loro abitano in provincia di Padova e la scuola è a Vicenza il servizio dei pullman è buono per quello che riguarda Vicenza ma appena si esce dalla provincia diventa uno schifo.
Adesso sta aspettando che almeno inizi l’orario definitivo, magari una volta che gli orari sono stabili riescono a trovare una soluzione perché è veramente un casino.
Un pullman alla mattina alle 06:15 per andare a scuola poi al ritorno, quando tutto va bene e i pullman non sono in ritardo, uscendo 10 minuti prima riesce a essere a Colzè (paesotto della zona, mai sentito prima…) alle 02:30 del pomeriggio, e lì si deve andarlo a prendere (almeno 15 minuti di macchina) per portarlo a casa… una cosa allucinante.
Almeno non va a scuola il sabato, perlomeno sono un po più tranquilli, però fatto male male male!
Mercoledì sono andata alla visita neurologica dal dottor Ferdinando non mi ricordo cosa (Maggioni, ho guardato 😊)
È andata anche bene, nel senso che sono arrivata tranquillamente con la macchina, ho parcheggiato in Prato della Valle, mi son presa un caffè e mi son fumata una sigaretta e poi sono andata da questo dottore.
Mi è piaciuto, un bravo vecchietto (che più o meno mi sa che ha la mia età) per cui era uno che sicuramente sapeva di cosa parlavo, gli ho raccontato, gli ho spiegato, gli ho detto che la mia preoccupazione non sono tanto gli attacchi forti, perché sono molto rari, ma la loro frequenza, mi vengono sempre più spesso, a volte anche due al giorno, la cosa comincia a diventare veramente un problema.
Mi ha dato una terapia da fare, da prendere delle gocce tutte le sere, mi ha dato delle pastiglie belle forti da quello che ho capito per quando mi arriva il mal di testa e adesso staremo a vedere.
Mi ha dato da fare la risonanza magnetica, devo tenere controllata la pressione perché era piuttosto alta, ha preparato una carta per il mio medico e quando torno a casa vedrò di rintracciare quella benedetta dottoressa e di farci due chiacchiere invece di mandare una mail a cui non risponde mai.

Poi mercoledì sera siamo andati a cena al ristorante greco e ho conosciuto Elena.
Mi piace quella ragazza, bella, solare, serena, e vedo che anche Valentino è tranquillo e sereno con lei, speriamo bene perché non voglio che si illuda, non voglio che stia male…
E poi spero che il fatto che ci sia questa ragazza, se sta bene insieme a lei, lo spinga a risolvere la situazione con Alice perché non può andare avanti così.
Deve definire, deve chiudere, la faccenda va chiusa e che non se ne parli più.
Non si possono tenere le cose in sospeso in questo modo, è quasi un anno che vanno avanti così senza affrontare la situazione, si parlano perchè hanno sto figlio in comune da gestire, ma fra loro dei loro problemi non parlano mai.
Lei come sempre si fa i cazzi suoi, se ha degli impegni la sera Valentino sta con Leone altrimenti Leone resta a casa con sua mamma… in un certo senso posso capirli, adesso son tranquilli tutti e due, ognuno a casa sua, Valentino nella sua casa è contento, sereno, se dipendesse da lui sta situazione durerebbe in eterno… ma non si può!
In ogni caso da quello che ho capito la casa di Alice è sempre in vendita per cui finché non la vende non può far nient’altro però…
Boh, staremo a vedere cosa succede, bisogna che succeda qualcosa.
Giovedì 19 settembre alla mattina sono andata a Padova da casa di Valentino e sono andata a trovare la zia Ada, passando prima da Luca per sentire come andava.
Povera Ada si sta riducendo, nel senso che sta diventando sempre più piccolina (è calata di 16 cm nell’ultimo anno), sta perdendo pezzi piano piano, non si ricorda le cose, mi veniva da ridere perché lei parlava e raccontava, c’era lì la ragazza che l’aiuta in casa, e a un certo punto mi guarda e dice ma tu come ti chiami ?
Io ho scherzato gli ho gli ho detto io sono Genoveffa Asdrubale e chi lo sa e allora lei ha riso e poi si è ricordata: Luisaaaa con un sorriso enorme.
È brutto, ogni volta che vado lì non sono mai sicura se la trovo ancora, lei ha tutte le sue magagne, i suoi soliti problemi di salute, e si sta perdendo un pochino alla volta.
Adesso che ho intenzione di tornare per Natale vediamo se riesco ad andarla a trovare di nuovo però non lo so, forse no, non so se ne avrò tempo e sinceramente mi fa male vederla così anche se lei è serena e contenta e tranquilla e dolcissima come sempre.
So che la farei felice però mi fa male vederla così.
Venuta via da lì sono andata a pranzo dalla Leo, un po’ di complimenti, come al solito, dopo il caffè siamo andati al Decathlon e poi al Centro Giotto, mi ha fatto camminare come una pazza, come al solito, avevo la schiena a pezzi ☹.
Venerdì 20 sono andata da Cetta, ho fatto un po’ di chiacchiere, lì ho beccato anche Anna e ho avuto la sensazione che tutti fossero molto preoccupati e a disagio che io e Anna ci incontrassimo, non so bene perché, io non ho niente contro di lei, in fondo ogni volta penso che quando è stato il momento lei è stata disponibile con me, mi ha dato un posto dove stare, una casa…
Poi è andata com’è andata e va bene, ma nello stesso tempo che io mi ricordi non abbiamo mai litigato o avuto da discutere, se lei quando me ne sono andata aveva qualcosa da dire (e l’ha detto al mondo intero tranne che a me) non è un mio problema, io sto bene così e non ho certo paura di incontrarla né niente di cui rimproverarmi.
Cetta poverina è messa sempre così, sempre gentilissima, sempre carina sempre affettuosa, mi fa sentire sempre assolutamente amata andare in quella casa.
Ad un certo punto è arrivata Asia che ovviamente è cresciuta da quando me la ricordo io visto che sono 9 anni che sono via e porca miseria che cambiamento.
È fuori come un balcone, è pazza scatenata, adesso ha quasi diciott’anni (anzi adesso li ha già compiuti), vive per conto suo e paga mamma perché lei non è che lavora sicuramente, non fa niente, è solo capace di essere incazzata col mondo e soprattutto con sua madre e di reagire aggressivamente contro tutto e tutti.
Mi ha fatto un po’ pena e anche tenerezza ma anche rabbia perché è una bellissima ragazza e da quello che mi ricordo poteva essere anche bellissima dentro… in qualche modo l’hanno rovinata mi dispiace proprio tanto perché io volevo bene quella ragazzina e penso che poteva essere “salvata”.

Facile dirlo da qui però, vero?
E alla fine la cena da Michela, con Leo la Lella, Maurizio e Valentino.
Si è parlato ovviamente dei nuovi progetti di Valentino si è parlato dei ragazzi, Vale, Eleonora Alessandro la nuova bimba appena nata che non mi ricordo già più come si chiama, la vita che continua.
Mi dispiace essere lontana da tutti loro però nello stesso tempo sono contenta di essere qui, forse è anche vigliaccheria perché lo so che in questo modo mi allontano da quello che sarebbe anche il mio dovere di amica e di mamma di far parte di quella famiglia che mi sono creata nella mia vita…
È una scusa? Che dovrei fare?
Sabato 21 siamo andati a fare famoso pranzo sushi/cinese, quello che Leone avanza sempre quando io vado lì, siamo andati alle Piramidi (ndr. Centro Commerciale, Vicenza), Valentino si è preso la chiave nuova col telecomando della sua nuova macchina e a mezzogiorno spaccato, affamati, siamo andati al ristorante cinese.

Stavolta ha offerto Valentino o meglio ha offerto zia Augusta.
Perché è saltato fuori che Augusta ha contattato Francesco dicendogli in sostanza che suo marito sta male, che è messo male, e che ha un sacco di soldi che non sa a chi dare.
Ma pensa te che problemi che ha la gente.
Per cui ha chiamato Francesco per chiedergli se avesse i contatti dei figli di Giorgio in Germania.
Ma ti pare… Francesco gli ha detto guarda che hai un nipote anche qui e allora Augusta ha contattato anche Valentino, gli ha commissionato un quadro e gli ha mandato 1.000 €, che schifo non fanno.
Per cui stavolta Valentino ha offerto il pranzo cinese, almeno quello me lo sono risparmiato visto che questo viaggio mi è costato un putiferio di soldi.
Meglio che spieghi che Augusta è la sorella di Francesco (che è il papà di Valentino e il mio ex marito), che sapessi io erano in sporadici contatti ma a quanto pare negli ultimi tempi si sono sentiti un po di più.
Augusta è sempre stata una gran stronza, ma proprio tanto, che io mi ricordi ai tempi in cui ero ancora sposata con Francesco non si sentivano assolutamente ed eravamo felicissimi che così fosse… a quanto pare invecchiando le cose cambiano.
Lei vive a Torino insieme al marito, il famoso Pippo che io non ho mai conosciuto, non ha figli e ha il grosso problema ti che non sa a chi lasciare i soldi.
E siccome è stronza ma non è cretina dice che non vuole lasciare i soldi alla chiesa per cui Francesco giustamente si fa avanti: “dacci una mano che anche qui non è che facciamo tanti salti”.
Ovviamente un po’ di chiacchiere su Marina che sta sempre peggio con la sua sclerosi, non ce la fa più a fare le scale, per cui hanno venduto la casa in Sardegna e ne hanno comprata un’altra al piano terra così Francesco deve andare lì a fare dei lavori, come al solito.
E ben venga!
Insomma, vecchie storie o nuove storie, ogni volta che vado c’è qualcosa di nuovo ma poi alla fine non è che cambi poi molto.

La mattina dopo, domenica 22 settembre, ho ripreso la mia macchina e sono tornata da mia sorella.
C’era in ballo il progetto di andare un paio di giorni in montagna, avevamo prenotato a Canazei (Val di Fassa, Trento) 2 notti in un Hotel, e martedì 24 settembre siamo partiti.
Bello, bello, belle le mie montagne, bellissima zona che non conoscevo, albergo molto carino, progetti di andare in Funivia il giorno dopo, piccola e breve ma bella vacanza.
Almeno così sarebbe dovuta essere… sì perché le note dolenti sono iniziate dopo la prima notte.
La camera era tripla, un letto matrimoniale e un letto singolo, mobili in legno semi grezzo con testiere in legno attaccate al muro.
La prima sera, dopo cena e una passeggiata, siamo andati in camera presto, eravamo stanchi dal viaggio e dalla giornata (dopotutto sono sempre 400km).

Io facevo fatica a dormire e mi sono messa a leggere, appoggiata a quella bellissima testiera, e i residenti sono venuti a farmi visita, insalutati e non graditi ospiti.
E dato che c’erano hanno iniziato a mangiarmi.
Cimici da letto, probabilmente una bella famiglia numerosa, mi hanno massacrato.
Solo che al momento non me ne sono accorta, solo il giorno dopo ho iniziato a trovare bozzi qui e là, su braccia, collo, perfino in faccia.
Un prurito pazzesco, ero isterica… ma il primo giorno è stato ancora sopportabile.
Il secondo giorno altra sorpresa.
Siamo andati a fare un giro, visto che a monte della funivia i rifugi erano chiusi siamo andati al Passo Sella (m. 2240) e poi al Passo Pordoi (m. 2239).

Da lì abbiamo preso un’altra funivia fino al Sass Pordoi (m. 2950) e lassù abbiamo mangiato al rifugio e visto… beh visto niente.
Sì perché eravamo in mezzo alle nuvole e la famosa “Terrazza delle Dolomiti” era immersa nel bianco… la sola differenza fra nuvole e neve erano le rocce che spuntavano.
È sicuramente un posto stupendo, dove vale la pena di andare, mi piacerebbe averlo visto davvero però.
Ma a parte il panorama piuttosto inesistente quello che è saltato fuori è che a me l’altitudine non mi fa mica bene… la pressione mi è skizzata alle stelle, mi è scoppiato un mal di testa colossale completo di aura e al ritorno, fermandoci per farmi prendere un po’ d’aria e schiarirmi le idee, sono anche caduta scivolando sulla ghiaia…
Sto proprio perdendo pezzi!
Tornati a Canazei, visto che avevo un prurito folle, siamo andate in farmacia, con mia sorella, e mi hanno confermato la pressione a 175… vuoi vedere che non posso più andare in montagna, che mi piace così tanto?
Ma che caxx…
Per completare l’opera c’è stata la seconda notte in quel letto…
Non avendo molta scelta la sola cosa che mi è venuta in mente è stata dormire con la testa dalla parte dei piedi, giusto per evitare di fornire la seconda portata del menu alle care bestioline, col risultato, ovvio ma non ci ho pensato (cretina) che invece di mordermi su collo e braccia mi hanno morso piedi e gambe… seconda dose, olé!
La mattina dopo volevo andare a parlare con la direzione dell’albergo, mi sembrava giusto almeno avvertirli del problema, ma mio cognato ha cominciato a dire che non potevo dimostrare che le bestie erano lì, che potevo essere stata punta dovunque (tanto più che lui e mia sorella non avevano niente) per cui alla fine non abbiamo detto niente.
Me ne sono pentita 20 volte, so che ho sbagliato a non farlo, ma subito dopo colazione ce ne siamo andati e ciao… passato il momento.

Il peggio è stato dopo, quando i vari morsi hanno iniziato a dare fastidio sul serio, la notte successiva a casa l’ho passata in bianco e al venerdì mattina siamo andate in Pronto Soccorso.
Inutile dire disagio, tempi di attesa eterni, mi hanno fatto una bella puntura di antistaminico e mi hanno spedito ad un altro ospedale dove c’era un dermatologo che mi ha visitato e controllato dappertutto e mi ha dato una terapia di cortisone, antistaminici e antibiotici che durerà una decina di giorni.
Valà che bella vacanza!
Gli ultimi giorni da mia sorella sono stati come sempre a fare spese, preparare il pacco da spedire a casa, ritrovarsi insieme prima dell’interruzione di 3 mesi che ci aspetta.
Lunedì 30 settembre è venuto Valentino con Leone e abbiamo passato insieme le ultime poche ore, martedì 1° ottobre avevo il volo…
E così anche le ferie di quest’anno sono andate, bene o male, con cose belle e meno belle, ricordi portati a casa (letteralmente sulla pelle) insieme alle medicine e allo stracchino 😀
Adesso se ne parla a Natale, appena arrivata a casa ho già contattato TP e mi sono fatta prendere il volo, già tutto previsto… speriamo senza altre storie di mezzo, magari, che dici?
Metto qui qualche foto e faccio una galleria delle altre, metto anche una foto di quello che avrebbe dovuto essere la “Terrazza delle Dolomiti” (mi sono fatta dare una tovaglietta con la foto al rifugio dove abbiamo mangiato), accidenti mi piacerebbe davvero tornarci, chissà se ci riuscirò mai, ci mancava solo la pressione…
Che brutto deventar veci!