Lisboa 6 settembre 2020 h. 9,30 circa
La giornata inizia decisamente presto, ieri sera sono andata a mangiare pollo e patatine con Valentina e Fabrizio e la strada a piedi era ben più lunga di come me la ricordavo.
Insomma, mettici quella e la cena abbondante e le 2 birre, quando sono arrivata a casa ero distrutta e sono crollata a dormire prima delle 11.
E ovviamente mi sono svegliata in piena notte, erano le 3 o poco dopo.
Va bene, mi sono fatta le sigarette con calma, ho fatto i miei soliti solitari che mi aiutano a mettere in moto i neuroni, finito di mettere le cose in valigia e poi ho anche dormicchiato per un’oretta.
Poi verso le 8,30 ho chiuso la valigia e chiamato Bolt per andare in aeroporto.
Il simpatico autista ha chiacchierato tutto il tempo dicendo quanto gli piace l’italiano anche se non ne parla mezza parola.
In aeroporto non è cambiato un granché, a parte le mascherine e il prezzo del caffè, assurdo a Lisbona.
Qui in un bar lo paghi 70 centesimi quando è caro, in aeroporto 1.35, peggio che in Italia.
A quel prezzo gli ho pagato anche dotazione di bicchierini di carta, zucchero e palettine per 20 persone.
E adesso aspetto che arrivi il momento di andare al gate, manca ancora un po’.
Aeroporto de Lisboa 6 settembre 2020 h. 11.29
Il Covid ha avuto almeno un lato positivo: gli aerei partono in orario!
Perlomeno il mio, sembra impossibile ma l’orario era 11.35 e stiamo rullando verso la pista… quasi mai visto!
Aeroporto di Venezia 6 settembre 2020 h. 18:00
Beh, l’aereo è partito in perfetto orario e arrivato in anticipo di mezz’ora, cosa vuoi di più?
O meglio potresti chiederti “cosa può andare storto?”
Domanda da non fare MAI
Niente, a parte un km a piedi trascinando la valigiona per trovare l’agenzia di noleggio auto e una volta trovata, sorpresa, non accetta la Carta di Credito.
E non accetta neanche il bancomat, perché non ha il cvv.
E non posso dare la PostePay perché non ci sono abbastanza soldi dentro, a parte che non accetterebbe neanche quella, dato che è una prepagata.
Ci vuole un’altra persona con una carta valida che si presenti fisicamente allo sportello per la cauzione
Chiamo la Leo che dice di non avere la minima idea di come arrivare in aeroporto a Venezia e nessuna intenzione di imparare la strada…
Chiamo Valentino ma è a Trento.
Potrei prendere un pullman fino a Padova e poi magari un altro fino a casa di Vale che ha lasciato le chiavi a un’amica ma questa amica abita a 5 km da casa loro, come ci arrivo?
Potrei chiamare Francesco per andare da lei ma poi?
L’unica alternativa, su suggerimento delle ragazze dell’agenzia, è chiamare mia sorella che vada a Bologna a far vedere la sua cdc all’agenzia in aeroporto e allora mi sbloccano la macchina qui… forse…
È quello che ho fatto e adesso, dopo 3 ore che sono arrivata sto aspettando che mia sorella mi chiami e mi dica che è andato tutto bene.
Ovviamente finché non arrivo a casa sua stasera non oso più chiedermi cosa può andare storto.
Mestre stazione FS 6 settembre 2020 h. 21:00
E cosa può mai andare storto…
Vuoi l’aggiornamento di una delle giornate più sfigate della mia vita?
Eccolo… Scrivo 3 ore dopo, mia sorella è andata a Bologna in aeroporto e indovina?
Non hanno accettato neanche la sua cdc, non si riesce a sapere perché, avrebbe dovuto chiamare il numero verde ma il suo telefono non è abilitato alle chiamate ai numeri verdi.
Allora che si fa?
Prima di tutto chiamare Rentalcars per vedere se si può annullare la prenotazione… e quello almeno è andato bene, fatto e non ci rimetto niente, grazie ad un gentilissimo ragazzo che rispondeva da Barcellona.
E poi?
Poi si vede se è possibile noleggiare un’altra macchina da un’altra compagnia.
Eh no, o non hanno macchine disponibili oppure macchioni a 1700 euro… anche no…
Mi propongono un noleggio di 2 giorni senza cauzione ma non si può fare, se non voglio perdere il rimborso dell’altro.
Insomma, come caxx me ne vado da quell’aeroporto?
Beh, prendo il treno, no?
La navetta aeroporto-stazione c’è ma non con la mia valigiona per cui taxi… 35 euro di taxi…
E poi treno fino a Ferrara dove mi verranno a prendere Adriana e Franco, sì ma quando?
Il primo (e ultimo fino a domattina) è alle 23.04, con un’attesa di 3 ore.
E beh non posso neanche lamentarmi, ho preso l’ultimo posto che era rimasto, va che fortuna che ho.
Per ora aspetto… meglio che non dica altro.
(Piccolo commento, rileggendo quello che ho scritto: 3 ore di volo, 3 ore di attesa al banco di noleggio, 3 ore di attesa del treno…)
Mestre stazione FS 6 settembre 2020 h. 21.40
Ecco, questo mi è un po’ mancato, la gente, anche solo vederla, a maggior ragione parlarci, è una cosa che lo smart working ti toglie del tutto.
Martina, ragazza croata dell’età di mio figlio, che doveva andare in bagno portandosi dietro borse e zaino.
Era seduta vicino a me, sempre ovviamente a distanza, lungo il binario in attesa del suo treno.
E dato che mi ha chiesto se secondo me il bagno era aperto le ho detto di lasciare pure i bagagli sul sedile, tanto per un po’ non vado da nessuna parte.
Quando è tornata dal bagno (che era aperto) mi ha chiesto per ringraziarmi se volevo bere qualcosa.
E ha iniziato a raccontare, di suo figlio di 13 anni rimasto in Croazia, del suo compagno con cui vuole avere un altro figlio, dei problemi di salute per cui non può alzare pesi…
10 minuti e poi è scappata a prendere il suo treno per tornare a casa.
Ancora più di un’ora prima di andare…
Ah, piccola nota: sapessi che strano, qui parlano in italiano proprio tutti!!
Quasi a Ferrara, 7 settembre 2020 h. 0:15
Il treno è arrivato a Mestre più o meno in orario (arrivava da Trieste), pieno a metà che vuol dire pieno del tutto in tempi di Covid, con gente che dormiva stravaccata di traverso occupando anche i posti che non avrebbe teoricamente dovuto occupare.
Io ho cercato di tenere gli occhi sempre ben aperti per non perdere la mia fermata, ci sarebbe mancato solo quello.
Pensa che bello, dopo una giornata così svegliarsi a Firenze…
Pensandoci mi sono resa conto che quel treno è lo stesso notturno che va a Roma che prendevo 40 anni fa per andare da Fran
Massa 7 sett 2020 ore 14.30
Tutte le belle storie prima o poi finiscono, la mia della giornata del 6 settembre è finita all’1,30 del giorno dopo.
Il treno è arrivato a Ferrara in orario (o quasi, ma in questo contesto non sottilizzo per 5 minuti di ritardo), Adriana e Franco erano fuori della stazione che mi aspettavano, 40 minuti di auto e finalmente a casa…
E non avevo il coraggio di dire “ce l’abbiamo fatta” neanche dopo scesa dalla macchina ed entrata davvero in casa.
Pensavo di crollare dal sonno ma ero in overdose di adrenalina per cui mi ci è voluto un po’ ad addormentarmi.
Ed ho sognato il lavoro, al punto che stamattina quando ero mezza sveglia ho pensato che dovevo chiedere una certa cosa ad un collega…
per rendermi conto dopo che, porca miseria, io sarei in ferie!
Massa 8 settembre 2020
Beh, dopo la giornata del 6 ieri è stato di tutto riposo, non sarebbe stato possibile diversamente.
47 minuti di telefonata alla banca per scoprire che loro non vedono nessun tentativo di addebito sulla mia carta e che per loro non ci sono problemi.
A parte che non posso usare la carta online per chissà quali motivi di sicurezza per cui se proprio voglio acquistare online devo creare una carta virtuale.
E se serve la carta fisica, come per il noleggio di una macchina?
Fare tentativi finché non va a buon fine.
Molto consolante, no?
Ho trovato una macchina ad un prezzo decente a Padova dal 14 al 21, con pochi soldi di cauzione, ma che fare se la prenoto e poi al momento giusto non posso ritirarla?
Boh… sono incerta e sinceramente sfiduciata, non so cosa fare.
So che quando sarò a Padova la macchina mi servirà, eccome!!
Oggi richiamo Rentalcars e vediamo.
Per oggi poi l’idea sarebbe doccia, colazione, andare a prendere scarpe da qualche parte e poi… boh.
Nel pomeriggio arriva la nipote di mia sorella con marito e figli e si fermerà un paio di giorni.
Non che ne abbia voglia ma…
Bennett Comacchio 8 settembre 2020 h. 12.15
Fatto giretto iniziale per trovare scarpe, neanche male dai, solo che non ho più fiato e gambe, adesso mi porto dietro un po’ troppi kg, e sono decisamente fuori allenamento.
Ma quale scalare le montagne, manco a girare per un negozio riesco senza avere il fiato corto.
Adriana è entrata nella libreria e so già che si perderà, lei dice sempre “5 minuti” ma diventano sempre molti di più.
E io sto sulla panchina nel corridoio, prendo fiato (anche se con la mascherina non è il massimo) e scrivo.
Dopo vediamo altre cose, o anche no, dipende da Franco e dall’ora che facciamo.
Massa 9 settembre 2020
Beh, il discorso macchina per ora è “risolto” nel senso che ho fatto la prenotazione per lunedì a Padova e incrocio le dita per la cdc.
Ieri ho anche ordinato su Amazon una tastiera per il tablet, è proprio scomodo scrivere sul cellulare (come sto facendo adesso) e peggio ancora sul tablet, e poi mi serviva una nuova custodia, quella che ho da due anni sta cadendo a pezzi.
Stiamo programmando un giro in montagna domani, è un sogno che si avvera, ne avevo scritto un mesetto fa, non vedo montagne vere da tanto tanto tempo.
Domani mattina si parte presto e su, per ora l’idea è verso Folgaria, poi vedremo.
Farò mille foto 🙂
Oggi sistemo e butto un po’ di cose vecchie che stanno ad aspettare in questa stanza da anni, ho già trovato un vecchio telefono che neanche mi ricordavo più di aver avuto, il mio orologio che faceva bip bip ogni ora (quando funzionava), la bomboniera del battesimo di mio figlio e quella del mio matrimonio, medicine e creme scadute, garze sterili del 2004, una cassetta audio C90 ancora sigillata, peccato che non esiste più nessun device (come li chiamavamo allora?) per poterla usare.
Cristo Santo, non ti rendi conto di come siano cambiate le cose finché non trovi qualcosa che te lo dimostra con disarmante evidenza come in questo caso.
Il resto dopo, adesso sonnellino anche se ho dormito fin dopo le 10 stamattina.
Se c’è una cosa che qui non mi manca è il sonno, mi si chiudono gli occhi a tutte le ore, sono proprio in arretrato.
Ah, stamattina abbiamo chiamato la Lucia, la mia madrina, mi era venuta in mente spesso negli ultimi tempi, è stato bello risentirla, mi sono perfino resa conto di parlarle un po’ in dialetto, cosa che non ho fatto mai.
Per qualche attimo mi è sembrato di parlare con la mamma.
Ormai è rimasta solo la Lucia della mia infanzia, dopo di lei solo il vuoto e la memoria sempre più sfuocata.
Come sono vecchia.
Massa 10 settembre 2020 h. 21:30 circa
Oggi come dicevo tutto il giorno in giro per montagne, proprio una bella giornata anche se la sera (adesso) sono esausta come se avessi spaccato pietre tutto il tempo.
Partiti sulle 7, con borse e zaini pieni di cose da mangiare, Rovigo, Transpolesana, A31 fino a Piovene Rocchette, Valdastico, Folgaria.
Passeggiata in centro, qualche foto, meringhe con la panna e strudel (tornerei lassù solo per quelle meringhe), speck e salamino di cinghiale e poi in un’area da picnic a mangiare.
E poi verso Levico sotto il diluvio, ci siamo fermati una decina di minuti per fare un paio di foto e via verso casa.
Il diluvio era solo a Levico, tipo nuvoletta di Fantozzi, appena fatti pochi km il tempo è tornato bello e caldo com’era prima, che strano.
La strada era ancora lunga, buona parte della Valsugana, ci siamo fermati una mezz’ora a Valstagna lungo il Brenta (che lì è ancora un torrente) e poi Bassano, Padova, Rovigo e casa.
Abbiamo fatto circa 500 km, ridendo e scherzando, anche se a raccontarla così può non sembrare.
Bella giornata, belle montagne, ne avevo bisogno.
Ma sono cotta
Massa 13 settembre 2020 h. 10.15
I giorni qui si susseguono senza che succeda un granché, il massimo dei problemi è cosa fare per pranzo o per cena.
E ho fatto gli gnocchi alla romana, per compensare la parmigiana di ieri ^___^
Devo dire che mi sto riposando davvero.
Dopo le prime tre notti ho smesso di sognare il lavoro e smaltito la stanchezza arretrata che mi chiudeva gli occhi per tutto il tempo.
E sono tornata alle notti a intermittenza, con risvegli anche lunghi, insomma alla mia “normalità”.
La notte scorsa ho perfino sognato, in una specie di leggero dormiveglia, che prendevo le gocce… E poi ho dormito bene.
La cosa è un po’ preoccupante, è tutto nella mia testa?
Oggi è l’ultimo giorno a casa di mia sorella, domani si riparte e vado a Padova da Valentino
Massa 13 settembre 2020 h. 20.30 circa
Sono un po’ triste pensando che la prima parte di questa vacanza è ormai alla fine.
Come dicevo domattina si va a PD, chiuderò la valigia con un sacco di cose che mi hanno dato mia sorella e mio cognato, stavolta voglio fare un pacco che mi spedirò a casa con tutto quello che non ci sta in valigia, ho una piccola lista di cose da prendere, oltre ovviamente al tabacco.
Speriamo che vada tutto bene con la macchina stavolta, in ogni caso per la prossima mi accerterò di non avere più problemi con la Carta di credito.
A PD cimitero dalla mamma, un paio di panini da qualche parte e appunto la macchina.
E poi da Vale.
Per ora mi faccio la scorta di sigarette, nei prossimi giorni dovrò fumare molto meno, visto che da Vale non si può.
Va bene così.
Fossona 15 settembre 2020 h. 8.35
Ieri è andata… di cacca, come forse era prevedibile, ma si sa che si spera sempre che tutto si risolva come per magia.
Non è così, mi riferisco ovviamente alla macchina, al momento buono, con molto poca gentilezza da parte della tizia dell’agenzia, “carta non autorizzata”.
Stessa cosa con quella di mia sorella, con allusione al fatto che avendo lo stesso cognome il blocco poteva essere proprio un problema personale, come se fossimo una specie di famiglia mafiosa, oppure come se io non avessi neanche i relativamente pochi soldi che servono per una banale copertura di garanzia di un banale noleggio.
Mi ha dato parecchio fastidio il tono di quella stronzetta che non ha neanche provato a “strisciare” la carta, né la mia né quella di mia sorella né tanto meno quella di mio figlio (chiamato come ultima speranza), scartata a priori senza neanche la fatica di inserire il numero al PC.
Il risultato è stato niente macchina, ovviamente, mio figlio che è dovuto venire a prendermi a Padova, circa 70€ persi del noleggio pagato.
Alla fine, l’operatrice di Rentalcars mi ha fatto un rimborso parziale dicendomi di fare ricorso quando torno a casa per vedere se è possibile avere anche il resto.
In mezzo a tutto questo (per ricordarmi le info) il primo operatore di Rentalcars che ho chiamato non trovava la mia prenotazione, con quel numero risultava un noleggio del 2019 di un cliente americano che doveva consegnare la macchina a Cancun in Messico…
Are you kidding me ????
Fatto screenshot e mandato via mail insieme alla conferma della prenotazione, dopo di che il silenzio.
Ovviamente aspettando la loro chiamata sono venuta via dall’agenzia cosa che secondo loro non avrei dovuto fare.
Metterò anche questo nel ricorso:
1a chiamata 14 sett h. 15.27
Mail prenotazioni@rentalcars.com h. 16.12 a cui non hanno mai risposto
2a chiamata 14 set h. 18.16
A parte questo, prima di andare a prendere la macchina ci siamo fermati in Piazza Mazzini a mangiare qualcosa e… ce n’è di gente strana in giro
Sulla panchina vicino a noi c’erano 3 o 4 uomini che parlavano quello che sembrava russo e sembravano piuttosto allegri, forse per merito della bottiglia di vino che si passavano, alla faccia delle mascherine e del “distanziamento sociale”.
Quando la bottiglia è finita, sempre molto allegramente, hanno usato uno degli spuntoni della ringhiera del monumento per aprirne un’altra, forse per dimostrare l’effettiva utilità degli arredi urbani 😀
Ma che vuoi che sia, come d’altra parte il tizio “fatto” che con la siringa in mano stava sulla porta dell’agenzia chiedendo qualcosa che non ho capito (mio figlio ha detto che cercava il suo zaino, che era per terra lì vicino) e poi si è diretto tranquillamente barcollando in mezzo alla strada, con le auto che gli giravano cautamente intorno.
Bella zona quella…
Fossona 16 settembre 2020 h. 9,30 circa
Ieri ho smesso di scrivere, dovevamo andare a mangiare la pizza con Fran, Leo e Lella, e ovviamente coi ragazzi.
Nonostante qualche piccolo intoppo tutto ok, bella serata con la mia famiglia al completo.
L’intoppo erano le 2 cameriere della pizzeria che probabilmente non erano molto pratiche per cui un po’ di attesa per le pizze e un incrocio di scontrini.
Alla fine, come al solito, c’è la “gara” per chi paga e sia Fran che la Lella sono andati a pagare per tutti.
Risultato abbiamo pagato due volte e ce ne siamo accorti solo dopo che, per caso tornando a casa, la Leo ha detto alla Lella che aveva pagato Fran.
Eh no, veramente go paga’ mi…
E allora torna indietro e va a capire cosa è successo.
Una delle ragazze ha scambiato uno scontrino e Fran aveva pagato il tavolo 3 (il nostro) e la Lella il tavolo 1.
Vabbè, risolto in fretta.
Fossona 16 settembre 2020 h. 18:30 circa
Stamattina Vale doveva andare a vedere il computer del padre di una loro amica e sono andata con lui.
Mentre lo aspettavo ho fatto una passeggiata sull’argine e mi sono seduta a leggere sotto un salice per una mezz’ora, un po’ di contatto con la natura e di tranquillità, anche se questi giorni non sono poi caotici.
Non avere la macchina vuol dire non correre qui e là per tutto il tempo e dopotutto non è proprio male, mi sto davvero riposando.
Fossona 17 settembre 2020 h. 10.00 circa
Per non stare troppo fra le @@ a Vale e Alice stamattina, visto che non avevano impegni e non gli serviva la macchina, me la sono fatta prestare e sono uscita per fare un giretto ed andare da Ada.
Forse una settimana da loro è un po’ troppo, specie senza potermi muovere in modo autonomo.
Leone in questo periodo è intrippato coi film.
Star Wars prima di tutto ma anche School of Rock, ripete a memoria frasi intere e io, che non me le ricordo neanche 5 minuti dopo aver visto il film, casco come un pero non avendo la minima idea di cosa stia parlando.
Oppure parla di film ipotetici, di quelli che vorrebbe fare con suo papà, ma io che ne so.
Stamattina ero praticamente appena sveglia e mi si è messo a citare una scena in cui Michele (amico di Vale da mille anni) faceva una scena in cui interpreta il “cattivo” (come al solito, dice Leo) e poi muore.
Ad un certo punto ho fermato il flusso interminabile di parole di cui avevo capito sì e no metà e gli ho detto ma da che film è quello di cui parli?
E lui: il film con Michele… quale film, io non l’ho visto… non l’abbiamo ancora fatto… e come faccio io a ricordarmi qualcosa che non esiste ancora?
Il cervello di un bimbo di 10 anni è davvero troppo per me, non ce la posso fare.
Avere a che fare con bambini ti tiene la mente allenata e io ho ormai perso quel treno.
Adesso sono tornata in un bar dove ero stata una volta precedente che ero qui, posto senza infamia né gloria con vista sui colli, vicino a Praglia.
Ho fatto colazione, fumato una sigaretta e fra poco riparto, vado verso Padova.
Fossona 18 settembre 2020 h. 10.30 circa
Arrivata la tastiera per il tablet, finalmente!!!
Quella che avevo ordinato non era più disponibile e allora ne ho trovata un’altra al volo, arrivata il giorno dopo.
Bravi Amazon!
Adesso posso scrivere senza che mi si incrocino gli occhi ????
Fossona 19 settembre 2020
Non ho più scritto da un paio di gg, un po’ non ne avevo voglia, un po’ abbiamo fatto cose coi ragazzi per cui il tempo è passato.
Prima di tutto Ada: poverina, è stata contentissima di vedermi, mi ha offerto il caffè e abbiamo fumato una sigaretta insieme, adesso perfino suo figlio Luca sa che lei ogni tanto ne fuma una, in fondo perché no?
Ne ha già passate tante quella donna, non ha senso levarle anche queste piccole cose.
Mi raccontava di vecchie conoscenze e nuovi vicini di casa, chi con la puzza sotto il naso e chi invece le porta la verdura dell’orto.
E dei suoi acciacchi, vecchi e nuovi, e di quanto le sono stata vicina in certi momenti, e come sempre le venivano i lacrimoni.
È una cara persona, Ada, le voglio molto bene.
E infatti in questo mio giro a Padova è l’unica persona che sono andata a trovare.
Mi sento in colpa per questo ma non avendo la macchina non potevo chiedere ai ragazzi di lasciarmi la loro per tanto tempo, è già tanto quello che hanno fatto per me.
E poi loro, i miei ragazzi.
Ieri mi hanno portato a Tezze, sul Brenta che è ancora un torrente, bel posto tranquillo di sassi e acqua che corre, abbiamo passato 2 o 3 ore di relax, con Leone che giocava nell’acqua con un amichetto, Light che faceva la spola fra dove eravamo noi e dov’erano loro, io coi piedi gonfi come palle che sì e no riuscivo a camminare.
Oggi vedremo, Alice ha un lavoro per la giornata, tornerà stasera, Vale ha fatto un po’ di spesa e adesso siamo a casa senza grandi programmi.
Si sta avvicinando il momento di fare la valigia, preparare il pacco da spedire e pensare al ritorno a casa.
Sono stati lunghi questi 15 giorni ma sono anche volati.
Stamattina fantasticavo… chissà se TP mi farebbe lavorare da casa dall’Italia?
Qui un affitto non sarebbe troppo caro, magari una casa piccola e anche da sistemare, io non ho troppe esigenze, chissà se sarebbe fattibile.
Anche andando in Portogallo una volta al mese o 15 giorni, perché no?
Troppo bello… troppo sogno.
Ma chiedere non costa niente, quando torno posso sempre informarmi.
Mi piacerebbe stare vicino ai miei ragazzi, vedere mio nipote crescere, avere mio figlio vicino.
Troppo bello, troppo sogno.
Fossona 21 settembre h. 8:15
Stamattina non avevo proprio voglia di uscire da quel letto.
E non solo perché era comodo (ho dormito proprio bene in questi giorni), ma è l’ultimo giorno delle mie ferie di quest’anno e avrei voluto che non finissero più.
Nei giorni scorsi abbiamo fatto tante cose, dal giro sulla riva del Brenta a ieri un bel giro a Padova, passeggiata agli Eremitani (trovata la Gio che cantava) e ai giardini Arena, poi fino al Portello a salutare Francesco e con lui al Saraceno a mangiare la pizza.
E poi Prato della Valle col mercatino dell’artigianato e dell’antiquariato, una granita per i ragazzi e una Panna in Gelo per me (altro ritorno alla mia infanzia).
Siamo tornati a casa esausti tutti quanti, compreso il cane, ma è stato bello e soprattutto stare coi miei ragazzi, poter stare vicino a mio figlio dopo tanto tempo, potermi godere mio nipote…
E come ho già scritto la voglia di tornare qui, nel mio mondo, dove sono nata, quella è più forte che mai.
Ma non è e non sarà così ancora per un po’.
Si parla sicuramente di mesi, per non dire anni, ed ho una specie di angoscia dentro…
Voglio tornare a casa!
Ma per ora tornare a casa è tornare a Lisbona, dove devo comunque tornare ad apprezzare tutto quello che ho e che mi sono costruita nei quasi 5 anni da quando ci vivo.
Ma qui, sarebbe così facile…
Ieri e stamattina guardavo fuori dalla finestra e respiravo l’aria della mia terra.
Che importa se puzza di gas di scarico e se il rumore del traffico a volte impedisce di capire le voci intorno (poi cavolo sto davvero diventando un po’ sorda).
Girare per la strada e sentir parlare la mia lingua, entrare nei negozi e vedere parole scritte che capisco istintivamente, camminare per le strade della città dove sono nata, conoscere le zone e i nomi delle vie, a volte come se non me ne fossi mai andata.
E stupirmi per questo, ogni volta ????
Non puoi capire se non hai provato a vivere lontano da tutto questo.
Adesso ultimi ritocchi alla valigia, un salto in farmacia per un paio di cose, muovermi così tanto dopo questi mesi di quasi forzata immobilità è stato difficile, i piedi mi si sono gonfiati come palle e le gambe diventano piombo dopo cento metri.
E poi le ultime ore prima di andare all’aeroporto, aspetteremo che Leone torni da scuola, giusto per poterlo salutare, e poi via, con mio figlio, verso l’aereo che mi riporterà alla mia vita normale.
Perché è quella la mia vita, e me lo devo ricordare ancora per un po’.
Piccole cose da non dimenticare:
Ieri sera Vale suonava la chitarra e nel ricordo sono tornata a più di 40 anni fa, a cantare “La canzone del sole” come facevo col mio moroso di allora che la suonava alla chitarra.
Chi mai avrebbe detto allora che avrei rifatto la stessa cosa con mio figlio ormai adulto.
E poi in macchina a cantare “Bat out the hell”, che ho lasciato in eredità a mio figlio, lui diceva che era proprio lo stesso mp3 di quando era un ragazzino e gli facevo scoprire la mia musica.
E proprio “Bat out the hell” voglio mettere come titolo di coda di questo post, mi sembra adatta.
Lisboa 22 settembre 2020 h. 10.40 PT time
Tornare a casa è un po’ chiudere una porta, relegare nel passato, per quanto recente, le ultime 2 settimane, vissute come in una bolla che non sembra già più reale.
Forse è per quello che mi porto tante cose dall’Italia, ogni volta che vado.
Ormai non è più perché qui non si trovano, dai primi tempi che ero qui è molto migliorato e si trova quasi tutto quello che c’è in Italia, è per avere qualcosa di tangibile che mi dice: “sì, ci sei stata davvero, sì, era reale”
(leggo le etichette in italiano e mi commuovo, ma sono scema?).
E allora ieri sera vuotare la valigia piena di tutto, dai filtrini sparsi sul fondo ai funghi sott’olio, alle marmellate di mia sorella all’orzo-caffè messo in un sacchettino perché il barattolo proprio non ci stava, come il preparato per pancake che mi ha dato Alice (mi sentivo uno spacciatore).
E ovviamente il tabacco, ero un po’ paranoica per quello e avrei voluto prenderne ad ogni tabaccaio che vedevo, oltre che in aeroporto.
E alla fine ne ho portato a casa più di un kg, anche se il negozio di tabacchi in aeroporto era chiuso, dovrei essere a posto per un po’ di mesi.
E ammucchiare la roba per fare mille lavatrici, le medicine e paciughi vari (con le scritte in italiano!!), il caffè Lavazza e le Nastrine (quelle del Mulino Bianco sono più buone però) … non avrei voluto vuotarla quella valigia, volevo avere ancora un po’ il contatto con quei giorni ormai finiti.
Ma la realtà è il qui e adesso, il mio pc e sullo sfondo i monitor che uso per lavoro, i rumori delle coinquiline, il traffico fuori dalla finestra…
E il cane del palazzo di fronte che uggiola come Light ????
Che devo dire ancora?
Grazie Adriana e Franco dell’immenso affetto e supporto che mi date sempre, grazie Valentino, Alice e Leone di farmi sentire a casa quando sono con voi.
Non voglio pensare a quanto mi mancate già e a quanto mi mancherete domani e nei prossimi mesi, non voglio pensare proprio.
La vacanza è davvero finita.
Ah, P.S…. le foto le puoi vedere QUI