Italia Natale 2019

Volete un modo diverso di passare il giorno di Natale?

Fra aeroporto e volo, col solito “prima” fatto di valigia pronta, taxi in perfetto orario (non è sempre così), check-in e attesa del volo.

E il “dopo” non solito, l’attesa della valigia, quella si, ma vedere mia sorella che aspetta all’uscita, dopo 6 mesi, quello è impagabile 🙂

Il 25 dicembre è passato così, non senza aspetti piacevoli.

L’aeroporto quasi deserto, l’aereo ancora di più, ci saranno state si e no una trentina di persone e tutte nella seconda metà dell’aereo, dietro.

Io ero davanti, posto 4F, appena dietro alle 3 file riservate ai passeggeri Top Class, rigorosamente vuote.
Ci stavano hostess e steward durante il volo a chiacchierare, una volta distribuito il solito “pasto” (tramezzino e dolcetto) non avevano altro da fare.

In ogni caso è una bella sensazione, in più il volo è partito in orario, preciso come un orologio svizzero!

11:40 previste, 11:40 l’aereo si muove, mai successo prima.
E ci mette 2 ore e mezza, forse perchè è vuoto, più leggero 🙂

E poi l’arrivo, la valigia che arriva veloce e, come dicevo, Adriana che mi aspetta subito fuori.

Non è un Natale normale, lo so, ma va bene così, certo che va bene.

E i giorni successivi iniziano le corse, ma con calma, quasi meglio delle altre volte.

Io non lo so se tutti quelli che come me vivono lontano fanno tutti sti giri quando tornano a casa per qualche giorno.

La macchina, mio figlio, Padova e gli amici da andare a trovare, prima qui, poi là, corri di nuovo a Massa per Capodanno e poi di nuovo a Padova, pizza una sera, cinese un’altra, riporta la macchina e via di nuovo a Massa con l’amica di sempre, ancora cinese…

A me ogni volta sembra di essere un ranocchio che zompa da un posto all’altro, per condensare in pochi giorni quello che normalmente si farebbe con molto più respiro.

Il 26 dicembre almeno è total relax, col pranzo in famiglia, con mio nipote e la sua compagna, il sonnellino al pomeriggio, un film la sera, tranquillo.

Ma già il 27 dicembre si parte, con sorella e cognato, a Padova in cimitero dalla mamma.
Ed è anche un giorno particolare, è l’anniversario di matrimonio di mamma e papà e beh, sono tutti e 2 lì, dietro quel marmo in quel posto gelato.
Non solo, stesso giorno mi pare 1978, ci lascia lo zio, ed è lì anche lui, ma porca miseria, solo questo metterebbe angoscia.

Ma la vita è fatta così, ormai siamo abbastanza vecchi da sapere come funziona, anche questo aiuta a prendere il meglio di quello che abbiamo.

E poi… agenzia a prendere la macchina (Alamo), non mi piace la Ypsilon ma si prende quello che ti danno (preferivo la Clio che era prevista), problemi con la Carta di Credito, al contrario di altre Agenzie di noleggio la cauzione non è un proforma, me l’hanno addebitata davvero e subito, allora aumenta il plafond, niente di irreparabile ma non mi era mai successo prima.

E IKEA, a mangiare polpettine e patatine fritte, ogni tanto ci sta 🙂

Adriana e Franco partono verso casa loro e io parto per Bassano.
Si perchè mio figlio non è a casa sua, sta tenendo la casa di un suo amico che è via per le Feste, scopro dopo che la compagna è lituana e sono tutti a Riga, tornano domenica 29.

Bel posticino, casetta ristrutturata su una delle colline che danno su Bassano del Grappa e la Valsugana, panorama stupendo e un freddo maledetto, mica ci sono più abituata alle gelate, vivo a Lisbona, io.

Niente riscaldamento, come lo intendiamo noi, solo camino in cucina e un’enorme stufa di ghisa che “scalda” tutta la casa (dove arriva).

Scala in legno per andare al piano di sopra, la casa è ristrutturata a modo suo, il pavimento pende da una parte e mi sento ubriaca ogni volta che passo per il corridoio, camera gelida, menomale che mi sono portata un piumino da casa, insomma si dorme, dai 🙂

28 dicembre, mica mi ricordavo più come sia una rottura di @@ accendere il fuoco nel camino, la legna non è un granchè, scalda poco e si spegne sempre, fanc!
Ma il fuoco è sempre bello, affascina e incanta, specie se non hai molte occasioni di vederlo.

Pomeriggio presto giretto a Bassano addobbata per le Feste (foto QUI), Leone vuole andare a vedere l’Itinerario di Babbo Natale, creato intorno al Castello degli Ezzelini, poi Ponte Vecchio (in ristrutturazione), zucchero filato e caffè e si torna a casa, fa buio presto in questa stagione.

E il 29 dicembre si torna a Padova, casa di Valentino, passeggiata col cane, cena e serata a finire di vedere la saga di Indiana Jones iniziata le sere prima.

Il 30 dicembre è più movimentato, la mattina un freddo bestia, con mio figlio, nipote e cane a far correre la macchina telecomandata regalo di Natale, poi pranzo da McDonald con Vale e Leone.

Il solito giro a trovare la mia seconda famiglia, insieme a Leone, chiacchiere e aggiornamenti sulle molte cose successe nei mesi scorsi, l’enorme generosità con cui mi riempiono il bagagliaio di arance che arrivano dalla Calabria, con clementine, kiwi, bergamotti, un panettone, origano selvatico, biscottini da pucciare nel vino, insomma non li fermavo più 🙂

E la sera con Valentino, Leone e gli amici di sempre, Leo, Lella e Maurizio, pizza e ancora chiacchiere, auguri per tutto e tutti, bella serata come sempre.

31 dicembre
L’ultimo giorno dell’anno si riparte.

Il fatto è che per spendere un po’ meno ho fatto un po’ di casino con il noleggio della macchina.
Pensavo che mi servisse solo a Padova in quei 4 giorni ma poi mi sono resa conto che avevo ancora altri giorni che avrei potuto sfruttare, prolungare il noleggio iniziale mi costava mezzo stipendio così, beh, ne ho fatto un’altro.

Stessa agenzia, stesso posto, ma dovevo andare a riportare la prima macchina e prenderne un’altra, con nuovo contratto, nuovo addebito sulla Carta, travaso di bagagli e arance (ne ho regalate un po’ alla ragazza dell’agenzia), insomma un po’ un casino.
Almeno mi hanno dato una Pandina, più piccola, è vero (ma neanche poi tanto) ma la preferisco alla Ypsilon (non mi piace proprio).

E con la mia Pandina stracarica via verso Massa, avevo promesso la sera dell’ultimo dell’anno con mia sorella, ho fatto buon viso alla cena con i loro amici, abbiamo mangiato come delle bestie, era tanto che non mangiavo così tanto pesce 😀

A mezzanotte mi sentivo quasi divisa in 2, lì era già il nuovo anno ma da me, a casa mia, era ancora quello vecchio, si fanno gli auguri in anticipo?
No, non si fa, ma come si fa ?

Ho scritto questo, in quell’ora di passaggio:

Questa mezzanotte festeggiata un’ora prima che a casa mia mi sembra strana, per me non è ancora finito l’anno, dove sto io sono ancora tutti a tavola, magari col dolce o il caffè, aspettando quest’ultima ora che deve passare.
Anzi, ormai 35 minuti.
E molti stanno per uscire di casa per andare in piazza per vedere i fuochi e per incontrare gli amici con cui passeranno il resto della notte.
L’anno sta per finire ancora, non ha ancora esalato il suo ultimo minuto, resta ancora per un po’..
2019
Dicembre
31
Io sono ad un fuso orario di distanza ma con la testa e il cuore sono lì.
Qui sono un’estranea, un’intrusa.
Ormai fuori posto.

Sembra poco, sembra una cazzata, ma la vita ti “sposta”, ti muove come una pedina e te ne rendi conto solo quando hai un punto di riferimento a cui agganciarti.
In quel momento mi sentivo tirata fra un 2019 che non voleva finire e un 2020 iniziato per chiunque mi circondava.

1 Gennaio 2020
Beh, Capodanno non è tale senza il pranzo con gli avanzi della sera prima e il concerto da Vienna.

Che comunque mi ha un po’ deluso, sarà stato anche che eravamo belli pieni, fra cenone e pranzo, ma mi è venuto un sonno da collasso e dopo poco più di mezzora ho detto, sai che c’è?
Vado a dormire!

Ed è quello che ho fatto per buona parte del pomeriggio (mica solo io, anche mia sorella e mio cognato).

Il 2 gennaio si riparte da capo.
Avevo promesso alla mia vecchia amica Ada che sarei andata a trovarla con un po’ di calma, aveva tante cose da raccontarmi, tutti i suoi mali, operazioni e conseguenze varie, notizie di conoscenze comuni – poco di nuovo, molte ripetizioni di cose che già mi aveva raccontato la volta prima, e quella prima ancora.

Ma poverina, ci tiene tanto che la vada a trovare, che stia con lei un po’, per quello che posso, mi ha fatto piacere e la vedevo contenta.
Mi ha fatto il risotto e i carciofi, cose buone che non vedevo da molto tempo.
Perchè in Portogallo non ci sono i carciofi? come altre cose…

E poi di nuovo da mio figlio, pomeriggio con Leone e Alice, cena al cinese come facciamo sempre quando vado da loro, ormai è diventata una tradizione a cui non rinunciamo.

Il 3 gennaio già si vede all’orizzonte il momento di andare via, di tornare a casa mia.
Ma non ancora, eh, mancano ancora 2 giorni.

Il fatto è che ho fatto la spesa delle cose da portare via e che devo trovare il modo di far stare in valigia, ogni volta la riempio di più quella povera valigia, prima o poi scoppierà!
Lo stracchino, gli sfilacci di cavallo, i Galletti per me e i Pandistelle per Rebecca, i Nutella Biscuit non potevano mancare, sono la nemesi di questo periodo e li ho trovati solo al 3° supermercato.
E un sacco di altre cose che non trovo a Lisbona.

Comunque ho salutato i miei ragazzi e il mio cucciolo e sono andata a portare indietro la Pandina, ho trasferito bagagli e borsa della spesa in macchina della Leo e, dopo aver pranzato a casa sua con la sua famiglia, via con lei di nuovo verso Massa.

4 gennaio, io avrei voluto starmene a casa tranquilla con i miei, magari uscire per cena (volevo offrire loro la cena al Sushi) ma quando c’è la Leo non se ne parla di stare a casa tranquilli, eh no.

Voleva trovarmi un regalo di compleanno: valle a spiegare che compio gli anni fra un mese e mezzo (come se non lo sapesse) ma dato che quest’anno non tornerò a febbraio lei voleva prendersi avanti.

E allora via al Bennet a Comacchio, alla fine mi ha preso un maglione se no non la fermavo più 😀

E la sera a Ferrara, al Sushiko, lei storgeva un po’ il naso, questo non lo mangia (“io che mangio pesce crudo???“), quello non sa cos’è (“al buffet c’è scritto il nome delle cose?“), insomma si è dovuta adattare, ma abbiamo cenato, bene o male 😀

E poi in città, a vedere gli addobbi natalizi e uno spettacolo proiettato sul Duomo in ristrutturazione, il Castello Estense tutto colorato, bellissimo, le foto QUI.

Ultima sera, ultima notte, domani si riparte, è giunta l’ora!

5 gennaio, chiudi la valigia, quasi 22 kg, ci stiamo, pranzo presto che poi si va in aeroporto.
La Leo torna verso Padova, ci salutiamo all’ingresso dell’autostrada, noi verso Bologna.

Il resto è storia di sempre, consegna del bagagli, ultimo caffè e sigaretta con mia sorella che mi ha accompagnato dentro, un casino di gente, code da tutte le parti, aereo in ritardo di 1 ora abbondante, controlli e attesa.

E finché aspetto di imbarcarmi ovviamente ripenso ai giorni appena finiti, a quando rivedrò mio figlio, forse riesce a venire a Lisbona in primavera altrimenti sarà a settembre, sembra, ed è, un tempo lunghissimo, ma che posso fare?

Meglio non pensarci troppo, meglio ricominciare con la vita di tutti i giorni e chiudere il capitolo delle vacanze, altrimenti mi viene un groppo.
Vorrei che le cose fossero diverse, vorrei… tante cose, ma la mia vita è questa.

Alla prossima, Italia!

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