mamma 02 – 01giu13 – Buonanotte mamma

Si, la vita è così

Per tutti noi, ci regala piccole gioie.. e grandi gioie.

Piccoli dolori… e grandi dolori.. e questo è uno di quei dolori che tutti, indifferentemente, dobbiamo accettare e affrontare.

Ma vedere la vita di tua madre che ti scivola dalle dita, vederla che piano piano si spegne davanti ai tuoi occhi.

E stringerle la mano e farle una carezza.

Stamattina sono andata da lei, era in ospedale, in terapia intensiva ma la vedevo benino, più vigile e presente di un paio di giorni fa quando era sedata.

Si agitava, voleva cambiare posizione su quel letto, senza poterlo fare troppo, con tutte le cannule delle varie flebo che ha attaccate sulle braccia e sulla spalla.

Ironizzava per il fatto di essere tutta nuda, faceva la scandalizzata, si copriva col lenzuolo azzurro dell’ospedale.

Ma aveva freddo, chiedeva continuamente di prendere nella borsa il suo golfino per coprirsi le spalle.

C’era suo marito con me e dopotutto mi faceva anche pena, in quei momenti metti da parte rancori e colpe, pensi solo “dopo starà meglio, dopo faremo cambiare le cose, sistemeremo tutto..”

Quando i medici ci hanno chiamato fuori sembrava quasi irreale.

Ma il verdetto è stato molto reale e molto funesto: se non migliora nei prossimi 2 gg non ci sarà niente da fare, il danno al cuore è grave, molto grave e la broncopolmonite che già era latente si è acutizzata.
Le manca il sangue ai polmoni, le manca l’aria.

Dopo aver sentito i dottori suo marito è sembrato rimpicciolirsi, come una spugna strizzata che non riprende la sua forma originale.

Non ha resistito a rimanere lì, mi ha chiesto di aiutarla a mangiare ed è scappato a casa.

Sono rimasta lì con lei, che voleva mangiare ma poi diceva che non aveva fame, che voleva bere per cui le levavo la maschera dell’ossigeno e centellinava piccoli bicchieri d’acqua.

E poi chiudeva gli occhi per qualche secondo ed era confusa e diceva cose senza senso.

Per poi tornare la stessa di sempre, scherzava con gli infermieri, sorrideva.

Poi sono tornata da lei stasera e l’ho vista in quelle 2 ore quasi avvizzire, perdere la concentrazione, assopirsi sempre più spesso.

Passare da una forte tachicardia a cali improvvisi, non riuscire a riprendere il fiato.

Quando le hanno messo una diversa maschera di ossigeno collegata a un’altra macchina non riusciva più a parlare bene.

Si assopiva con la testa ciondolante per poi svegliarsi all’improvviso e chiedere cose strane.

“mi serve… cosa mamma… un cucchiaino.. e cosa devi farci ? … devo mescolare, no?.. ma no mamma, è già mescolato… ah va bene..”

Oppure guardare nel vuoto e dire “e quei due chi sono?”

O aprire gli occhi di colpo e dire “ma papà dov’è?” per poi rendersi conto che papà non c’è più ormai da tanto tanto tempo.

E poi chiudeva di nuovo gli occhi e sembrava assopirsi di nuovo.

Quando l’ho lasciata, stasera alle 8 passate, lei era così.

Ma mi sembrava di non vedere neanche più la persona che è stata parte della mia vita, una parte fondamentale, sempre, per tutti i miei 56 anni.

La mia mamma forse era ancora lì ma se n’era già andata.

Sono uscita da quella camera perchè non ce la facevo più, sentendomi in colpa, sentendo come se la stessi abbandonando.

Perchè sono una vigliacca e non riuscivo a vederla così, mi scoppiava il cuore.

Lei non se n’è neanche accorta.

Buonanotte mamma.

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2 commenti

  1. leggendo i tuoi pensieri ho pensato a mio padre, tutto un su e giù, lui sapeva ed anche noi sapevamo però ogni attimo era vissuto con angoscia e ogni attimo era vissuto con la gioia di un attimo in più.

  2. ti capisco, so cosa provi, ho visto mia madre morire e morta per tre anni prima che fosse morto il suo corpo, anzi, no, cercavo di capire i suoi bisogni dallo sguardo, l’unica cosa rimasta viva, tre giorni prima di morire, era in ospedale e quando la chiamavo per nome come risposta piegava la gamba sinistra, a me sembrava che mi stesse salutando, forse è una mia impressione, forse no, visto che la cosa l’ho ripetuta per tre volte nello stesso pomeriggio a distanza di mezz’ora

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