mamma 04 – 05giu13 – Momenti di follia

Una cosa che in questi giorni mi ha sconcertato e preoccupato non poco.

Si perchè la salute del corpo, o la sua mancanza, si curano, o almeno ci si prova

In termini reali, pratici, fisici.. farmaci, terapie, a volte invasivi e dolorosi, spesso a discapito della dignità.

La mamma in ospedale è sempre nuda, col pannolone, ha buchi ed ematomi praticamente dappertutto, è torturata, punzecchiata, costretta a letto e a volte si arrabbia, si agita e vuole scendere per cui la tengono anche legata e leggermente sedata.

E’ una tortura fisica ma anche emotiva, psicologica, che sfido chiunque a sopportare senza andare via di testa, specie a 88 anni.

E lei è andata via di testa, spero temporaneamente ma..

Ha iniziato col muro che di notte spariva, ne ho già parlato.

Ma il giorno dopo la fantasia è andata alla grande e ha fatto voli impensati e sconcertanti.

Ha iniziato a dire… mi hanno rapito !
Mi hanno portato qui, in questo posto che non so cosa sia..

– mamma, sei in ospedale… –

ah si? ma perchè non mi hanno lasciato nell’istituto dov’ero prima?
Sai quel posto grande dove siamo andati a mangiare tutti insieme…

E poi.. non riesco a ricordare come mi hanno portato qui.. penso nella bara..

– mamma eri in ambulanza, sei stata male e hanno chiamato il 118 –

Io pensavo mi portassero in Camposanto, il mio posto c’è, lo sai no ?
C’era il mio loculo pronto, pensavo mi portassero lì…

Ho parlato con un professorone, credo che sia il capo qui.. mi ha detto “ci penso io, signora, le faccio una bella puntura e la portiamo in Camposanto”

Me l’ha fatta la puntura, quanto ci mette a fare effetto?

– ci vuole un po’ mamma, abbi pazienza, dopo starai meglio –

si si ma che si muova, sono stanca di stare qui.. e poi mi dicono di stare a letto.. e come faccio ad andare a letto se sono qui?

– mamma sei già a letto, guarda, questo è un letto.. –

ah si, vero.. ma è un letto diverso, non mi piace.. e poi mi dicono di mangiare, come faccio a farmi da mangiare qui? non trovo la cucina…

e lo sai? in questo posto non c’è neanche il bagno, devo fare tutto qui…

Luisa, vai a casa e portami una canottiera, sai quelle di cotone..

– mamma, non si può, qui non puoi vestirti.. –

ma come no ?? non mi interessa, tu adesso vai e mi porti il reggiseno e la canottiera e questi qua che sono antipatici che vadano a farsi benedire !!!

L’altro giorno, quando sono uscita da lì dopo 2 ore di questi discorsi ero… stravolta.

Poi ho parlato con amici che mi hanno raccontato cose simili.

La suocera di un’amica, in ospedale, voleva farsi pagare il cambio delle lenzuola dalla vicina di letto, la lavanderia costa !!

Il marito di un’altra amica ad un certo punto le ha abbassato la testa dicendo: “stai giù !!
Lei gli ha chiesto “ma perchè??
E lui: “lo vedi quello ? (un parente di un vicino di letto) sta attenta HA UN MITRA !! 
e vedrai che adesso spara… spara missili con la testata col gas nervino.. stai giù con la testa !!

Situazioni tragicomiche, a posteriori, indotte dallo stress, dai farmaci, dalla voglia della nostra mente di scappare da una situazione che non riesce a sopportare.

Ma è difficile, molto difficile, per chi sta intorno rendersi conto di questo in quel momento..
..

Posso andare via di testa anch’io ???

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Un commento

  1. la domanda andrebbe posta alla rovescia,
    siamo sicuri che la “testa” sia quella che possiedono gli adulti ?
    a guardare bambini ed anziani sembrerebbe di si.
    a guardare guerre e miseria umana sembrerebbe di no.

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