Madrid in due giorni, toccata e fuga

Madrid, 12 e 13 luglio 2016

Una fuga di 2 giorni, 2 notti in treno e una in un albergo in centro, 2 bollenti giornate a camminare per la città e per il Parque del Retiro.
Quello che segue sono cose scritte in quei giorni:

Prendo un paio di appunti prima che mi scappino via le cose

I semafori cinguettano, quando scatta il verde per i pedoni si sente cip cip cip.
Le prime volte mi veniva da ridere, ormai sono abituata.
È un buon modo di sapere che è verde e quanto tempo manca perché scatti il rosso.
Si perché quando sta per scadere il tempo cambia il cinguettio.

La prima volta che non sapevo dove dirigere i piedi sono rimasta incantata sul bordo della strada, guardandomi intorno per capire da dove veniva il suono.
Un ragazzo che attraversava la strada nel senso opposto al mio mi ha fatto segno, sorridendo, indicandomi l’omino verde del semaforo.
E io: ohh muchas gracias!
Insomma Madrid è una voliera !

Quando vai in un bar e chiedi un caffè ti chiedono: solo?
Come se uno dovesse prendere per forza qualcos’altro.

In Italia siamo abituati, a qualunque ora del giorno entri in un bar e chiedi un caffè,
se vuoi altro lo chiedi, nessuno si stupisce se prendi solo un caffè.
Ieri dov’ero? Ah si Plaza de Isabel II, insomma dove c’è l’uscita Metro Opera, e ho preso un caffè al banco.
quasi erano scandalizzati: solo?

Ma come non ti siedi?
Ma come non vuoi un dolce, un frappè, una torta, no, voglio solo un caffè, espresso por favor.
1,60 € , non male no?
A Lisboa ci fai colazione con 1,60 e ne avanzano pure.
(ho capito solo dopo che intendono senza latte, ma io che ne so)

La storia delle espadrillas da 350 €.
Gialle, brilliccicose, mega illuminate e solitarie in quella vetrina tutta bianca, cubo bianco al centro e loro lì.
E nell’angolino in basso a sinistra il cartellino del prezzo, piccolo, quasi come se si vergognasse:
Espadrillas 350,00 €

Ho troppo male ai piedi per fare scarpinate, non ci sono più passata e non tornerò dalle parti della Gran Via.
Google maps mi ha aiutato a vedere il nome del brand, Loewe
http://www.loewe.com/eu_en/shoes.html

Male ai piedi: ieri sera erano inchiodati, se avessi potuto mi sarei fermata un giorno in più per farli riposare, ma non si può

Oggi già vista la Plaza de Toros, uscita Metro Ventas.

Che pena, bellissima ma puzza di morte.
Sentivo nelle orecchie urla di folla e dolore, lo percepivo nell’aria, lo leggevo nelle statue ai grandi toreri sparse nella piazza.

Nessuna statua ai tori, ovviamente, erano presenti solo come vittime, il “cattivo” (il toro assassino) ucciso dal “buono” (ovviamente il torero, pronto al sacrificio nel nome di cosa non so)

Ho fatto un sacco di foto, dal basso e dall’alto, mi dico che è storia, che come tutto è parte dell’insieme che rende Madrid e la Spagna quello che sono.

Ma il senso di assurda crudeltà, molto umana purtroppo, e di esaltazione di quella crudeltà che traspira da quelle mura.
Mi sento disgustata ancora al pensiero.

E sono al Parque (parque anche in spagnolo o è portoghese? Tutte e due) del Retiro.

Non devo preoccuparmi, qui da camminare ce n’è anche per i morti.
Voglio trovare el Palacio de Cristal e la fontana dell’Angel Caìdo, mi intriga quella.

Altra cosa su Madrid: la Metro è una meraviglia.
Funziona come un orologio svizzero, non ti perdi neanche se vuoi.

Prima di venire avevo scaricato la app ed è utilissima, con quella vai dovunque senza sbagliare.
Ma anche senza, i cartelli sono molto chiari, puoi girare tutto il centro da un posto all’altro senza problemi, è puntuale, pulita, mai piena, almeno nelle ore che l’ho usata io.

All’inizio, la prima ora, ero quasi in panico.
Mi sono trovata su una grande avenida (si chiama così anche qui?) e non sapevo dove andare.
Dopo la prima scarpinata fino allo stadio ho imparato.

Sono arrivata ieri e già oggi saprei girare la città abbastanza bene… beh non esageriamo, diciamo un po’, forse riuscirei a non perdermi sempre.

I madrileni leggono.
Sempre, dovunque, per strada, nei bar, nella metro, anche uscendo dalla metro, salendo le scale,
leggono dovunque, li trovi con un libro in mano dovunque vai.

Mi scappa qualcosa..

Beh il caldo, ieri c’erano 38° e si colava, stamattina all’ombra nel parco fa quasi fresco..
ma so già che durerà poco.

Ahh si, lo spagnolo.
Porca zozza ho vissuto 6 mesi a Lisbona prima di cominciare a capire cosa dice la voce nelle stazioni e nella metro.

Qui si capisce immediatamente.
Proxima estacion, liscio, pulito, non smangiato e masticato come a Lisbona.
Fanc al portoghese va’

Bello lo spagnolo, potrei impararlo in fretta.
Dicono desculpa come in portoghese ma con la s non con la sc di scemo.
Al massimo aspirano la s di muchas gracias, ma si fa presto.

Muito obrigaaaada, buenos dias, bom jiaaa… all’anima de li morteeeeè…

Finisco la sigaretta e mi muovo, ho non so quanti ettari di parco da girare fino a stasera.

Mi è appena venuta vicino una tizia vestita di nero che vende rametti di rosmarino, mi chiedo perché ?
Bohhh, magari per le zanzare, I’ve no idea.

Per ora chiudo qui, magari stasera in treno aggiungo qualcosa.
Non mi garba molto l’idea di tornare in treno, quella non è stata una gran bella esperienza, buono a sapersi per la prossima volta.

Ahhhh la prossima volta assolutamente Prado !!
Anche solo i fiamminghi, voglio vedere il giardino delle delizie di Bosch.

Varrebbe la pena di pagare 16 € di biglietto solo per quello, ad avere un giorno in più… prossima volta !!

Ciao… Madrid 13 luglio 2016, ore 11, 55

Qui sotto i link alle pagine delle foto:

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