Galizia 3rd – 4th day – 13-14 luglio 2017

13 luglio 2017 – A Coruña

La notte è stata un po’ da incubo.

Quelle finestre strane, tutte squadrettate, che hanno qui, hanno di strana anche un’altra cosa.

Finestre all’esterno e persiane all’interno.

A questo punto o le finestre sono scorrevoli o si aprono verso l’esterno, ma non quelle della mia camera, per cui se hai la persiana giù non le apri.

Questo significa che durante la notte o hai il buio o hai l’aria, non si scampa.

Magari d’inverno va bene ma io preferisco respirare, ogni tanto, e ho lasciato aperto.

Durante la notte sono passati tutti i camion della nettezza urbana de A Coruña, tutti là sotto!

Inoltre la mia finestra dava su un vicoletto (abbastanza largo per i camion però) totalmente illuminato per cui quando mi sono svegliata sulle 4 dall’ennesimo rumore e ho guardato fuori non si capiva neanche se era ancora notte oppure no.

La giornata è nuvolosa ma bello lo stesso, almeno non c’è il sole inclemente che ti picchia sulla testa, e non fa caldo.

Oggi non voglio neanche muovere la macchina, visto che ho avuto la fortuna di trovare un parcheggio, gratis, bello comodo vicino all’albergo.

E chi la sposta!

Sono partita piano piano costeggiando la spiaggia per arrivare alla Torre di Hercules.

Saranno un paio di km a piedi, mi sono detta.

Fatto il giro, un paio di km un paio di @@, sono solo per arrivare dall’altra parte della baia, poi c’è il resto.

Il parco – Parque Escultorico – dove c’è la torre, è grandissimo, ci sono menhir, sculture, un monumento tipo stonhenge a ricordo dei fucilati della repubblica (Monumento a os Fusilados da Republica), il Cimitero Moro che adesso è un monumento alle parole (la Casa das Palabras)

L’ho girato in lungo e in largo, di su e di giù, fino ad arrivare alla torre che ho tenuto per ultima.

E poi il ritorno strascicando i piedi, cotta totale, guardando su Gmap poi ho calcolato che ho fatto 14 km, ridendo e scherzando.

Sono tornata in zona albergo sulle 4 del pomeriggio affamata e anche infreddolita, il vento non perdona, e mi sono fermata a mangiare in uno dei tantissimi micro ristoranti nella zona.

Vinoteca Pulpeira Riazor

Io che in Portogallo non ho mai voluto mangiare una sopa, senza sapere cosa sceglievo dal menu mi sono trovata a mangiare una saporita minestra di verdura (“caldo” in spagnolo è il brodo, adesso lo so) che con i 18° all’esterno ci stava a meraviglia.

E stinco di tacchino con insalata e patatine, il tutto con la aromatica birra galena, e caffè, quello spagnolo anche se avevo chiesto pequeño e sin leche, il leche non c’era ma era pequeño come me (niente “postre” che è il dessert), con 10€ che vuoi di più?

E poi sono andata a dormire che ero esausta.

Ho dormito più di un’ora e un’altra sono stata a poltrire.

Poi mi sembrava di sprecare il poco tempo che avevo e sono uscita a fare una passeggiata ma ero stanca e c’era molto vento, anche se era uscito il sole.

AccuWeather dice 20° e vento a raffiche di 30 kmh. E si sente tutto.

Qui è tutto come spostato avanti.

La gente pranza alle 3, merenda alle 7, mi sono fermata in un bar fronte mare ed è pieno di gente che fa la pausa, da quello che sembra, per forza poi cenano alle 11 di sera.

D’altra parte è ancora chiaro a quell’ora, o quasi.

Mi sono fatta un gelato, il nome mi ispirava, Copa Colombia, speravo che almeno quello sapesse da caffè vero, si è rivelato un bicchiere di caffè annacquato con una pallina, piccola, di gelato al caffè, per 5€ direi che è un po’ poco, anzi ha il sapore di fregatura.

Ma il posto è carino, Tira do Playa, una terrazza semi chiusa dove ci sono tavolini, panorama sulla spiaggia, niente vento e si può fumare, almeno quello.

Vabbè sono in ferie, vabbè paghi anche il panorama, vabbè è un posto da turisti dove ti fanno pagare anche l’aria, mettiamola così.

Penso a domani mattina, la fine della corsa.

Voglio uscire presto, arrivare in aeroporto, fare benzina e consegnare la macchina in tempo.

L’aereo è alle 11, arrivo alle 11,40 ora di Lisbona, per mezzogiorno sono a casa.

Troppo vento, sono passata alla macchina a prendere quelle 2 cose da mangiare che avevo preso un paio di giorni fa e sono tornata in albergo.

Sono davvero stanca, devo mettermi in testa che non ho più il fiato di una volta, sei troppo vecchia per fare 1000 cose, Luisa, rassegnati!

Ero un po’ preoccupata per la macchina.

Nel parcheggio, proprio dove avevo la macchina io, dalle 15 del giorno dopo, il 14 luglio, c’era un divieto per lavori e c’era già il carro attrezzi pronto, cavolo mica mi porteranno via la macchina, vero?

Alla fine sono uscita di nuovo, sono tornata al parcheggio e ho chiesto all’omino del carro attrezzi.

Me voy mañana por la mañana, aquí están problemas por el coche?

No hay problemas, dice l’omino, menomale.

Buenas noches !

14 luglio 2017 – A Coruña – Lisboa

Sveglia alle 7,20, chiusi tutti i bagagli, lascio in camera pane e prosciutto.

Non ci provo neanche a farli stare in valigia, mi rompe ma magari il pane qualcuno lo mangerà.

Tutto pronto, pagato e via.

Vado verso l’aeroporto, cerco un distributore e mi fermo in un bar a fare colazione.

Così si fa, 2€ un cappuccino e una brioche con un biscottone fritto, caldo fatto al momento (un Churro), io lo chiamo cappuccino, per loro è caffè ma stavolta va bene così.

Chicca finale la festa di San Firmino a Pamplona 2017 in Tv, è come vedere il Palio di Siena in Italia, resto incantata a guardare quei 4 – o 400 o anche 4000 – secondo me idioti che si fanno inseguire da quei poveri tori terrorizzati.

Benzina 14€, ho fatto circa 400 km per cui direi che va bene così, eccome se va bene.

1,20 al litro, in Italia neanche ci ricordiamo più da quanto non costa così poco.

Ah il tabacco costa meno, l’ho già scritto, ma le sigarette costano di più, un pacchetto di Chesterfield 4,80€, a Lisbona 4,30€ (come in Italia).

E aeroporto.

Macchina ok, ciao ciao Ibiza, è stato un vero piacere ^_^

Caffè espresso tipo Italiano 1,40€.

Sono degli stronzi, tutti i bar degli aeroporti, senza eccezione, è pure Lavazza, pensa te.

Aspetto il volo, sono le 9,30, ultima sigaretta e poi entro e faccio il check in.

Bye Galizia, magari ci sarà un next time, mi piacerebbe, ci sono ancora mille cose da vedere.

Penso già ad un prossimo giro, chi lo sa quando potrò, ho in mente un po’ di posti dove avrei proprio voglia di andare.

In Olanda da Klara, ma anche Gibilterra mi attira molto, in macchina da Lisbona.

Se è per quello, dato che sognare è comunque gratis, andrei anche da Marecita, ma è tutto un altro viaggio, il Messico è decisamente lontano.

Mi attira però il nord, Islanda o la Danimarca.

Il fatto è che quando si comincia non ci si fermerebbe più e ci si rende conto che in fondo basta volerlo e fare il primo passo.

Ma io parlo parlo e poi scrivo quello che ho scritto il primo giorno, aspettando di partire:

A volte mi chiedo cosa sto facendo, mi ritrovo in posti e situazioni che istintivamente non cercherei mai.
E poi mi rendo conto di due cose:
Mi trovo esattamente dove ho cercato e programmato di essere
Se non fossi qui dove sarei?
Chiusa in una stanza nascosta sotto al letto?
E poi… se non adesso, quando?

Scrivo questo nel bus che mi ha portato dal terminal dell’aeroporto di Lisbona all’aereo che mi porterà a La Coruña, il giro di 3 giorni che ho programmato ormai 3 mesi fa.
Se dovessi decidere in questo momento adesso non sarei qui, penso che ormai ho fissato tutto, volo, macchina e alberghi, ma se non fosse così tornerei a casa…

Mi contraddico, vero?

Solo un po’…

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